Oraciones
orazioniOPPURE
dite a voi stesse il nome del vostro amore tre volte! pensate a qualcosa che volete realizzare entro la prossima settimana e ripeti a te stesso sei volte!! se avete un desiderio ripetete a voi stesse!! ripetete queste parole Vieni a me Angelo della Luce, io ti invoco! Fa riemergere il mio amore (nome), oggi lui/lei mi chiamerà, più appassionato/a e pieno/a di amore! disperato/a! sentirà un immenso desiderio di me! Mio Angelo della Luce scava tutto ciò che impedisce il nostro rapporto: (nome) tornerai da me!! (ripeti per sei volte!) Mio angelo della luce allontanala da tutti coloro che hanno contribuito alla nostra lontananza! Mio Angelo della Luce fa si che (nome) pensi solo a me! (nome) mi telefonerai entro 48 ore! Ti ringrazio mio Angelo della Luce! Ti ringrazio per il tuo potere infinito e misterioso che funziona sempre! Amen!
Pregare per tre giorni e divulgare in tre posti diversi. Dovete avere fede!
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Oggi voglio tornare a parlarvi di Magia nera e più esattamente dell’incanto Ossessione Perpetua che può essere usato per vendetta e per far impazzire una persona.
Cosa accade con questo incanto? Semplice la sua ossessione per voi lo assillerà fino a farlo impazzire o al punto da farvi dare da quella persona ciò che volete.
Secondo la storia, la dea Iside aveva donato alle sue sacerdotesse un modo per vendicarsi degli uomini, ecco perché questo incanto è stato tradotto e riadattato dal geroglifico antico.
Cosa occorre per l’incanto:
Il fiore di Rapunzia
Le foglie di Acacia
Foglio di Papiro
Inchiostro naturale
Un pennello mai usato
E una statuetta della dea Iside o una sua raffigurazione
Una candela nera
Un nastro nero
Come procedere:
Dovrete prendere il papiro e scrivere con il pennello nuovo e con l’inchiostro naturale le seguenti parole.
Non potrai pensare, non potrai scrivere non potrai sognare non potrai farei niente se non pensare a me!
Sotto le parole si dovrà scrivere a chiare lettere il nome della persona da ossessionare, dopo di che si dovrà sputare sopra al nome.
Di seguito dovrete prendere il fiore di Rapunzia e le foglie di Acacia, e metterle nel mezzo al papiro, quindi arrotolarlo e sigillarlo con la cera della candela nera.
Legare il papiro con il nastro nero insieme alla raffigurazione della dea Iside e sotterrarlo, ma prima di sotterrarlo dovrete dire le parole sotto riportate.
Dal sito dove ho preso l’incanto, l’autrice del post ha sottolineato il fatto che le parole che seguono non sono perfette perche è stato difficile tradurle, ma sembrano indicare una preghiera alla dea Iside.
Dea Iside, aiutami a vendicare la ferita che è stata inferta a questa tua figlia devota.
Forse, come sottolinea l’autrice del post, che il rituale era spesso utilizzato dalle sacerdotesse del culto di Iside.
Per concludere: l’effetto dell’ossessione finirà quando dissotterrerete il papiro e lo getterete in un fiume.
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Sant’Elena imperatrice
madre di Costantino
per mare andaste,
per mare tornaste,
la croce di Gesù trovaste nell’altare di san Pietro.
Se questa grazia (dire la grazia) mi concedete fatei vedere in sogno:
prato fiorito, prato parato, tavolo apparecchiato;
se questa grazia non mi concedete fatemi vedere in sogno:
acqua corrente, fuoco ardente, spada tagliente
Sant’Elena aiutatemi,
sant’Elena proteggetemi,
sant’Elena salvatemi.
3 Pater
3 Aver
3 Gloria
3 Credo
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Posto in questa sezione il legamento di Sant'Elena perché pur trattandosi di un rito di santeria è molto diffuso in occidente come magia rossa potentissima. In realtà questo è dovuto al fatto che durante il Medioevo questo rito è stato ritoccato molto dagli europei e usato nell'ambito della stregoneria, slegato dal contesto originario. Nel paese d'origine infatti questo legaento è una magia nera usata in realtà per scopo di vendetta, di maleficio. Infatti non è né un legamento sessuale o sentimentale ma karmico. Esso si limita a creare una dipendenza emotiva fortissima, che porta il praticante e la vittima ad essere eternamente ossessionati l'uno dall'altro. Legare due karma è una costrizione terribile. Ogni atto non è più libero ma forzato dalla forma-pensiero creata dall'energia dell'Orisha alla quale si è asserviti, in maniera che pur senza amore o sentimento una persona farà sempre parte del cammino dell'altra precludendo così la giusta evoluzione esistenziale ad entrambi. Sant'Elena per la Santeria è in realtà una divinità chiamata Gunguna, orisha della divisione "nera" e dell'aldilà. Gli orisha non sono "buoni" o "cattivi", essi sono emanazioni dell'unico dio e forniscono la loro energia al mago che la plasma liberamente. In cambio si aspettano devozione e rispetto. Mancare un'offerta per loro è una grave offesa. Inoltre coloro che nella santeria e nel vudù praticano magia nera, gli stregoni conosciuti come bokors, effettuano un furto a tutti gli effetti nei confronti dell'orisha infatti ci sono dei riti creati per ingannarli e sottrarre loro energia (per esempio i riti che coinvolgono la necromanzia e il Barone Samedì). Dato poi che non si conosce la versione originale del rito di Sant'Elena è molto probabile che al posto di Gunguna rispondano demoni con poteri simili, infatti non di rado questo rito porta alla vittima possessioni anche forti. Per operare Santeria in tutta sicurezza si deve essere iniziati o comunque possedere una base esoterica solida che permette di fare piccole esperienze all'interno di questo culto complesso e affascinante. Non si pensi quindi, ingenuamente, che si sta pregando solo una santa cattolica. I santi cattolici nella santeria sono uniti agli Orishà con cui avevano affinità.
Occorrente
3 chiodi color oro;
foto della persona amata;
immaginetta di S.Elena
un panno verde.
Con l'immagine sul panno verde si recita:
<<Oh, gloriosa Sant’Elena, madre amatissima del re Costantino, Voi che
figlia di re e regina, al monte Oliveto vi recaste per grande amore a
Gesù, ascoltatemi. Invoco la vostra potente intercessione per conseguire
quello che desidero. Questi tre chiodi del nostro Signor Gesù Cristo,
imitazione di quelli che voi possedete, li dispongo come voi li
disponeste. Uno l’offro al vostro gran figlio Costantino, l’altro lo
getto in acqua come voi lo
gettaste in mare per la salvezza dei naviganti, il terzo lo infiggo
nell’immagine di …..(nome della persona) perchè inchiodi il suo cuore,
affinchè non possa provare amore per nessuna donna sino a che, per
vostra intercessione, non si arrenda ai miei pianti. Se mi verrà
concesso quanto chiedo per vostra mediazione, vi sarò devoto per tutti i
secoli dei secoli, amen >>.
Il rito comporta dolore fisico e psicologico alla vittima nonché pesantissime negatività a chi lo pratica. Queste negatività durano per tutta la vita per questo si dice che è indissolubile, anche se non del tutto vero. Si possono attenuare gli effetti o neutralizzare quelli principali esorcizzando il materiale con il sale o distruggendolo con il fuoco. Ma per levare i residui negativi ci vogliono spesso anni di purificazione.
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martedì 27 settembre 2011
Anche questo rito è molto molto potente ed indissolubile, quindi pensate bene a cosa fate prima di farlo perchè la magia mette in moto forze cosmiche e non va sottovalutata, anche se si tratta di magia rossa.
Detto questo, procediamo.
Occorrono 3 candele benedette (suggerisco quelle basse e cicciotte tipo cero), 39 spilli esorcizzati e benedetti (basta che li portiate con voi ascoltando 3 messe e lo saranno), l'immagine di S. Elena e S. Antonio (reperibili anche via internet) e la foto della persona amata.
Questo rituale va fatto IN LUNA CRESCENTE, per tre notti alterne, iniziando di venerdì alle 24.00.
Su ogni candela incidete il nome della persona amata; infilate quindi 13 spilli su ogni candela a forma di croce in questo modo: 9 in verticale e 4 in orizzontale.
Mettete quindi dietro le candele le immagini dei santi e la sua foto, accendetele e recitate, ripetendo per tre volte: "SANT' ANTONIO DALLE 13 FIAMME ARDENTE, UNA A LEVANTE E L'ALTRA A PONENTE, PRENDIMI PER I CAPELLI (NOME DELL'AMATO) E RIPORTALO A ME PER RICEVERE IL MIO AMORE E SEMPRE A ME FATELO PENSARE. SE E' IN ALTRA COMPAGNIA NON POSSA STARE SENZA DI ME; SE DORME CHE NON POSSA DORMIRE SENZA DI ME E SEMPRE A ME FATELO PENSARE"
Recitare poi: "PADRE NOSTRO, SANT'ANTONIO, SAN VALENTINO, SANT'ELENA, SAN GESU' E CON MARIA, FATE CHE RITORNI (NOME DELL'AMATO) SULLA MIA VIA".
Recitate quindi il Padre Nostro e poi la seguente orazione: "O LUNA, IO TI GUARDO SPLENDENTE NEL FIRMAMENTO E TI INVOCO IN QUESTO MOMENTO E GRAZIA TI CHIEDO IN NOME DEL PADRE NOSTRO, DIO DI ISACCO, GIACOBBE E DI ABRAMO. TU CHE CON IN TUOI RAGGI SORPASSI OGNI MONTE ED OGNI PIANO, PER LE PENE DI SANTA MARIA E PER LO SPIRITO SANTO INVADI L'ANIMA, IL CORPO E LA MENTE DI (NOME DELL'AMATO) E RIPORTALO SULLA MIA VIA"
Recitate quindi nuovamente il Padre Nostro.
Una volta terminato, lasciate consumare le candele e quelle anche dei giorni successivi conservando la cera e vedete se la forma delle candele vi danno un segnale.
E' un rito molto antico e non si ricorda se tutto vada conservato e poi buttato al ritorno della persona amata.
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