LO ZIBALDONE

CULTURA E LIBERTA' (1)


Fin dall'epoca dell'illuminismo la cultura e la libertà sono state considerate fattori strettamente connessi, indipendentemente dalle valenze e dai contenuti diversi che esse abbiano potuto assumere nei diversi momenti storici. Agli albori del pensiero illuministico il concetto di cultura consisteva essenzialmente nella presa di coscienza, da parte dei popoli, dell'innata eguaglianza degli uomini e della fondamentale ingiustizia di strutture politiche quali la monarchia per diritto divino o i privilegi della nobiltà.Occorre però sottolineare come, essendo l'illuminismo un movimento elitario, l'idea di popolo si identificasse concretamente solo con la borghesia.I lumi della ragione diffusi dagli intellettuali dovevano essere finalizzati alla lotta contro le superstizioni e l'oscurantismo. Quando il romanticismo si sovrappose all'illuminismo e progressivamente lo sostituì, mutando il concetto di libertà in senso nazionalistico, la cultura ebbe il compito di favorire la nascita di una coscienza nazionale che consentisse la rivendicazione e l'esercizio dei diritti civili. Come si vede anche nella corrente romantica, cultura e libertà sono interdipendenti, nonostante alcuni intellettuali si ponessero il problema del risveglio dei popoli alla cultura, temendo la fragilità di esigenze indotte dall'alto e non autonomamente ridestate. Nella società di oggi, ancor più che in quella di ieri, comunque è evidente come solo l'individuo preparato e consapevole possa essere in grado di autodeteminarsi ed assumere un atteggiamento critico e costruttivo nei confronti della collettività e della struttura statale.(Francesco Sirimarco)