1a canzone al giorno

50 anni....


Il 4 novembre di cinquant'anni fa Firenze si svegliava coperta di fanfo ed acqua. L'Arno aveva esondato allagando tutto il centro storico e non solo. Già da un paio di mesi la città sta ricordando con eventi e pubblicazioni il tragico evento. La canzone di oggi l'ho già pubblicata il 4 novembre del 2007 primo anno di vita del blog ma oggi la doppio in occasione di questo triste anniversario. Triste anche perché a naso mi sa che è steto fatto il giusto per prevenire un'altra eventuale disgrazia e spero di sbagliarmi. Ho scelto, ovviamente (per chi è di Firenze), "L'alluvione" di Riccardo Marasco, menestrello e cantore di Firenze da poco scomparso. Un capolavoro. Davvero. Buon ascolto e buona giornata.L'alluvione (Riccardo Marasco)Parlato: La Scena si svolge all’alba del 4 Novembre del ‘66…(rumore di vento e scrosci d’acqua)GESILAO: Oh Rosa! Ma che ll’hai chiuso l’acquaio ieri sera?E sento un gran pisciolio d’acqua!ROSA: A Gesilao, vien via, e tu lo sai, è la solita storia… è la sora l’Argisad’i piano di sopra… i’ssù marito glie andaho n’i bbagno e lei la fapisciare i’ ffigliolo dalla finestra, su mi fiori! Ah Gesilao, va adigni quarcheccosa te, sennò qui l’è bburiana…GESILAO: Vabbè, e andrò Rosa, e andrò a vedere… ma… oh, oh…Oddio Rosa oicchè è successo, uuu quanta roba gialla che passaOh Mammina i' ssor Stecchetti sull’armadio! Indove torna di casa? …oh, Oh, OH Ro.. OH RO.. OH ROOOSAAAAaaaaa….(La voce s’allontana…)Nuoti sommerso in un mare di caccanon sai se è d’uomo oppure è di vacca non sai capire icche t'è successoti pare troppa per esser d’un cessoE mentre cerchi di restare a gallal’Arno trabocca laggiù dalla fallascorre veloce per via Tornabuonial Davide lava fremente i coglioniSei trascinato per via Calzaiolie pensi che ieri dicevi ai figlioli“Sarà, ma domani, Maremma Puttana, ll’è pioggia, c’ho un callo che segna buriana!”Tutt'ad un tratto sei nel Battisteroti par di sognare ma invece ll’è vveroquel mondo dorato di santi e Gesùlo tocchi con mano, gliè sceso quaggiùMa se vomitato e gettato in via Romae ridi e tu ridi pensando alla chioma"che porgerle schiava dovea la vittoria"e poi, come Pisa, l’ha presa in meloria!E via bordeggiando per mille stradinein quattro e quattr’otto sei già alle Cascinelà dove c’erano tanti finocchiadesso ci cantano quattro ranocchiFermati palle, via fermati adessolascia che l’acqua ti scorra un po’ addosso“Attaccati a un palo, su, non fare il pazzo!”se un tu c’hai il palo attaccati a i’… lilliMa la corrente la ti porta viain su la Piazza della Signorialà dove Cosimo monta a cavalloa icchè tutt’attacchi? A i’lilli d’i’lallo…Tutte le statue che son sui’ppiazzaleberciano in coro “Ma questo è triviale!”lo dice Ercole e sotto c’ha Cacoche pe' quell’acqua oramai ll’è briahoGrida Oloferne con la su Giudittae la Medusa che ll’è la più drittaperché Perseo co na sciabolatasul pelo dell’acqua la testa glià arzataMorificato per questa gran lagnacerchi rifugio alla Loggia di OrcagnaDove il romano fa becco il sabinogli soffia la moglie e lo lascia lì cchinoAnche il Marzocco un sa più cosa fareperché i leoni e un sanno nuotaresenza costume sta llì tutto nudo“Speramo che l’acqua un mi freghi lo scudo"Non hai più salvezza, non hai più speranzaovunque c’è cacca in frenetica danzae trascinato dall’onda ferocegiungi stremato in Santa CroceDante di marmo, poeta divinomira sdegnato l’immane casino“…OH, Fiorentini, mi avete esiliato?Prendete la merda che Dio v’ha mandato!”