1a canzone al giorno

Ivan balla ancora


In queste settimane fioccano, giustamente, i tributi al grande Ivan Graziani, in occasione del 20° anniversario della sua prematura scomparsa avvenuta il 1° gennaio 1997. Cofanetti, edizioni limitate, cover e chi più ne ha più ne metta. Sono contento che pubblico e addetti ai lavori si ricordino di questo grande chitarrista che ha inciso anche diversi notevoli brani. Quello che vi propongo oggi è del 1976 e dava il titolo anche all'album che lo conteneva. La canzone del giorno è "Ballata per 4 stagioni" e mi sembra molto indicata. Buon ascolto e a domani!Ballata per 4 stagioni (Ivan Graziani)Primavera che sbocci fra i fiori e i coloried annulli nei raggi di un sole insicurol'umidore muschioso attaccato a quel muroe le bocche gelate dei portoni di ferroE cantando nel vento, più tiepida rendila pioggia d'aprile che accende di verdele persiane e i cortili rende simili a laghia specchi di latta fra barattoli e stracci.E l'amore tu porti innocente e distrattocome un magico fruttoBallata, ballata per quattro stagioniormai morte da tempoE avanti all'estate che ti prende alle spallee non dà tempo per dire "Accidenti che caldo!"che già ti rigiri nel tuo letto bollentefra le lenzuola bagnate dai tuoi mille pensieriE ben venga l'estate, col sole che picchiaa martello negli occhi e fa un cielo più bassodi un deserto di pietre dove ronzano moschein tondo senza alcuna ragioneE nascosti nell'erba mi hai dato l'amoree il tuo primo doloreBallata, ballata per quattro stagioniormai morte da tempoE avanti all'autunno, così tenero e sfattocome un volto di donna che ha dato ormai tuttosenza chiedere nulla, soltanto il bisognodi esistere ancora nei sogni di un uomoOrmai il nostro amore è come un bimbo malatoche non ha più respiro, non può esser guaritosinghiozza nel vento di un grigio novembreche affonda pian piano in paludi di nebbiaE un ricordo soltanto anche se brevei tuoi seni bianchi come la neveBallata, ballata per quattro stagioniormai morte da tempoE avanti all'inverno con le mandorle e i fruttimangiati nell'ombra di una stanza proibitafra l'odore dolciastro dei fichi seccatie le paste di crema ormai tutte assaggiateMentre di là nella sala si gioca alle cartecoi volti infuocati ed i nasi paonazzie le bocche allargate a masticare canditie gli occhi annacquati dal vino bevutoEd io ucciso di noia sto a contare le orepensa un po' che NataleBallata, ballata per quattro stagioniormai morte da tempoBallata, ballata per quattro stagioniormai morte da tempo