1a canzone al giorno

In campagna con Claudio


Ci sono canzoni che parlano per metafore e vanno interpretate, altre infarcite di doppi sensi, altre quasi incomprensibili. Ma ci sono canzoni che sono praticamente dei film o comunque quando le ascolti riesci ad immaginarti ogni singola scena. Quella che per me, tar quest'ultimo tipo, è la più bella e che da quando ero piccolo, ascoltandola, mi sono fatto subito il film di tutto quello che succedeva (e crescendo l'ho capita meglio e perfezionato la sequenza) è "Ragazza di campagna" di Claudio Baglioni, una canzone del 1973 nell'album "Gira che ti rigira amore bello". Anche solo leggendo il testo, ma ascoltandola è meglio, si immagina ogni singola sequenza. Mi è tornata in mente qualche giorno fa e me la sono ricantata tutta con molto piacere. Oggi la metto come canzone del giorno. Buon ascolto e a domani!!Ragazza di campagna (Claudio Baglioni)Chiudi a chiave la porta mi fai un poco pena un ceffone sul viso a letto senza cena quel rossetto a tuo padre non è andato giù ... E ti bruciano ancora quelle cinque dita mentre asciughi gli occhi ma non sei pentita "babbo me la paghi domani scappo via ..." Ti avvicini allo specchio sfili via la gonna mica male le gambe! ... sembri già una donna ... un bottone poi un altro e la camicia e voilà vola sopra il comò ... E le scarpe più o meno la stessa fine quelle calze pian piano come hai visto al cine poi ti alzi in piedi e quel che avevi non l'hai più ... Guardi in giù se il tuo seno è un po' di più se è un po' cresciuto tiri su i tuoi capelli fai le facce strane come in un film muto sarà peccato giuro non lo faccio più caro Gesù Giuseppe Maria siate la salvezza dell'anima mia La camicia da notte quella di tua nonna poi ti soffi il naso metti a posto la gonna togli via il rossetto e con l'acqua del catino ci annaffi i lillàTi fa un giro di valzer con il tuo cuscino fai a metà del pane con il canarino poi con un gran salto fin sopra il letto oplà Ecco qua come cena pane ed unghie non ti piace cosa fa quel fumetto poi ti va perché l'attore è bello e audace il segno della croce e poi lo metti via caro Gesù Giuseppe Maria vi dono il cuore e l'anima mia Fissi a lungo un trave ma che hai da pensare la faccenda è grave tra molliche e zanzare pancia sotto di fianco bevi un sorso d'acqua ti rigiri ma dentro cos'hai E poi per guardarti ancora nello specchio tiri su la camicia ti alzi su in ginocchio c'è un rumore smorzi il lume e buonanotte al secchio Trattenere il fiato era stata dura fermo lì a guardare dentro la fessura poi ti inciampo in qualcosa che razza di figura E chissà chi hai creduto fosse nel solaio se già dormi o ridi cosa fai nel buio zitta con tuo padre sennò succede un guaio