1a canzone al giorno

La dittatura degli Zen Circus


Si resta in zona. Dopo la Livorno di Nigiotti si va verso Pisa. E' proprio tra le due città che si sviluppa la carriera degli Zen Circus che a Sanremo hanno presentato "L'amore è una dittatura". Sugli Zen ci contavo parecchio e devo dire che un po' mi hanno deluso. Speravo in qualcosa di più..... cantabile.... MA questa è e questa vi metto. Buona domenica!L'amore è una dittatura (The Zen Circus)Ci hanno visti nuotare in acque alte fino alle ginocchiaEd inchinarci alle zanzare pregandole di non mescolareIl nostro sangue a quello dei topi arrivati in massa con le mareeLe porte aperte, i porti chiusi, e sorrisi agli sconosciutiChe ci guardano attoniti mentre ci baciamo,Da uomo a uomo, mano nella manoUna sigaretta non lo racconta ci vuole forse una vita interaO una canzone non certo questa,Altri maestri, altri genitoriChe non rinfacciano quello che sei, quello che vuoiQuello che eriEsistere è giusto un momentoChi vive nel tempo muore contentoE sì, ci hanno visti contare le pietre di questo desertoPazienza, perdere tempo con il cielo, farlo di lavoroPagati per immaginare qualcosa che non puoi fotografareMi spiego meglio, senza nascondermi dietro a cazzateScritte per caso in questa palestra dell’orroreEcco la pietra, ecco il peccato,Un cane pastore lo fa per amore,Non per denaro, non per rancore,Non per la lana esiste il greggeNé per la leggeSiamo delle antenne, dei televisoriEmettiamo storie che fanno rumoreCerchiamo la donna della vita o l’uomo della morteStrade interrotte, eterni sorrisi, figli sangue del nostro lavoroNon ci somiglieranno, figli ormai del mondo interoE perdere la monotonia di quando tutto era al suo postoI topi cacciati, debellati, mostri tutti sotto al lettoE lasciar volare via quell’abbraccio conosciutoDi chi in nome del tuo bene ha distrutto il tuo passatoQuando arrivi tu se ne vanno gli altriSai che non va bene ma ti piace arrangiartiCome fanno in quei paesi che non sappiamo pronunciareMa che ci piace addomesticare a paroleEro presente al momento dei fattiIl fatto non sussisteMettetelo agli attiMa non hai paura di nessunoSe non della tua staturaHai la democrazia dentro al cuoreMa l’amore è una dittaturaFatta di imperativi categoriciMa nessuna esecuzioneMentre invece l’anarchia la trovi dentro ogni emozioneTu stammi vicino, anzi lontano abbastanzaPer guardarti il viso dalla stanza dei miei occhiAperti o chiusi, non importaSono occhi quindi comunque una porta apertaIl tempo passa lo senti da questo orologioMentre lavori dentro un bar, ad una pressa o in un ufficio e…E speri ancora che qualcuno sia lì fuori ad aspettarti,Non per chiederti dei soldi, neanche per derubarti,Non per venderti la droga e soffiarti il posto di lavoroMa per urlarti in faccia, che sei l’unica, sei il soloSei l’unica, sei il solo