1a canzone al giorno

La paranza di Daniele


Anche oggi andiamo un po' indietro ma non troppo. Arriviamo al 2007 quando al Festival di Sanremo Daniele Silvestri presenta "La paranza" arrivando al quarto posto ma raggiungendo il secondo nella classifica dei dischi più venduti nell'anno superato solo da Mika con "Grace Kelly" e al primo posto nelle canzoni più trasmesse in radio. La canzone è stata pubblicata nell'album "Il latitante". Buon ascolto.La paranza (Daniele Silvestri)Mi sono innamorato di una stronzaCi vuole una pazienzaIo però ne son rimasto senzaEra molto meglio pure una credenzaUn fritto di paranza, paranza, paranzaLa paranza è una danzaChe ebbe origine sull'isola di PonzaDove senza concorrenzaSeppe imporsi a tutta la cittadinanzaÈ una danzaMa si pensaRappresenti l'abbandono di una stronzaDal calvario alla partenzaFino al grido conclusivo di esultanzaUomini uomini c'è ancora una speranzaPrima che un gesto vi rovini l'esistenzaPrima che un giudice vi chiami per l'udienzaVi suggerisco un cambio di residenzaE poi ci vuole solo un poco di pazienzaQualche mese e già nessuno nota più l'assenzaLa panacea di tutti i mali è la distanzaE poi ci si consola con la paranzaLa paranza è una danzaChe si balla nella latitanzaCon prudenzaE eleganzaE con un lento movimento de panzaLa paranza è una danzaChe si balla nella latitanzaCon prudenzaE eleganzaE con un lento movimento de panzaCosì da Genova puoi scendere a CosenzaCome da Brindisi salire su in BrianzaUno di Cogne andrà a Taormina in prima istanzaUno di Trapani? Forse in ProvenzaNo, no, no, non è possibileNon è raccomandabileFare ritorno al luogo originario di partenzaCi sono regole precise in latitanzaE per resistere c'è la paranzaLa paranza è una danzaChe si balla nella latitanzaCon prudenzaE eleganzaE con un lento movimento de panzaDimmi che mi ami, che mi amiE quando ti allontaniPer prima cosa mi richiamiIn ogni caso è molto meglio se rimaniSe rimandi a domaniDimmi che ci tieni, che ci tieniE se non vieniIn ogni caso mi appartieniE che ti manco più dell'aria che respiriPiù di primaPiù di ieriDov'è, dov'èTutti si chiedonoDov'è dov'èMa non mi trovanoLo sai che c'è?Che sto benissimoFintanto cheSto a piede liberoE poi perchéRitornare da leiQuando per lei è sempre stato meglio senza di meNon riusciranno a prendermiIo resto quiLa paranza es un baileQue se baila con la latitanzaCon prudencia y eleganciaY con un lento movimiento de panzaE se io latito, latitoMica faccio un illecitoSe non sai dove abitoSe non entro nel meritoSe non vado a discapitoDei miei stessi consimiliSiamo uomini liberiSiamo uomini liberiStiamo comodi comodiSulle stuoie di viminiSulle spiagge di RiminiSull'atollo di BiminiLatitiamo da anniCon i soliti inganniMa non latiti tanto quando capiti a pranzoE se io latito latitoMica faccio un illecitoSe non sai dove abitoSe non entro nel meritoSe non vado a discapitoDei miei stessi consimiliSiamo uomini liberiSiamo uomini liberiStiamo comodi comodiSulle stuoie di viminiSulle spiagge di RiminiSull'atollo di BiminiLatitiamo da anniCon i soliti inganni