1a canzone al giorno

1983


Da domani e fino al 19 agosto parte la consueta serie estiva delle canzoni con testo e video senza commento. Diciamo che il blog chiude per ferie senza chiudere. Per il terzo anno consecutivo pubblicherò tutte canzoni di un determinato anno. Due anni fa il 1982, l'anno scorso il 1981 e da quest'anno sarei per andare avanti con 40 anni precisi e quindi tocca al 1983 alternando una canzone italiana ad una straniera. Trattandosi degli anni 80 i pezzi migliori sono stati postati in passato quindi... Non aspettatevi troppi capolavori..... E comunque... proprio "1983" è la canzone del giorno ed è di Lucio Dalla dall'album omonimo. Buon ascolto e a presto.1983 (Lucio Dalla)Le dieci del mattino e mi scoppia la testacome se avessi bevuto una botte di vinoo fossi stato alla mia festaapro la finestra è ancora buiobutto un urlo per strada ma non risponde nessunoil mio cuore si è rotto come uno specchio si è rottosi è rotto quel bellissimo orologio ti ricordicome lo chiamavi tuil silenzio continua sono almeno le setteapro la radio la tele le orecchiema nessuno trasmettela stanza è piena di animali sembrano zanzaregrosse come cani ma almeno i cani non sanno volareforse qualcuno mi sente qualche vecchio amico mi senteprovo ad urlare così fortecosì forte almeno mi sentissi tuche giorno è che anno è lunedì martedì ma che vita èda una foto di mia madre comincia a parlaredice "ti ricordi tuo padre come ci sapeva fare ?"erano gli anni della guerra tutti col culo per terrasi mangiava coi cani ti ricordi a Bologna che festaquando arrivarono gli americaniehi nel '43 la gente partiva, partiva e moriva e non sapeva il perchéma dopo due anni tutti quanti perfino i fascisti aspettavanogli americani come a Riccione aspettano i turistie proprio te quella notte in piazza sulle spalle di tuo padre sembravi un refiniti i bombardamenti tutti a farsi i complimentierano tristi solo i morti e si mangiavano le mainon perché erano morti ma perché non si svegliavano domaniti ricordi quella bruna come era triste perché sapeva di non vederei razzi sulla luna - lunai razzi sulla luna sono un fatto normale se ne vedono tantipiantati in fila che sembrano alberi di natalepoi spostando il cannocchiale puoi dare un nome alle stellepuoi giocare con tutto o con niente puoi giocarti anche la pellema qualcosa ci manca e quel qualcosa ci stancaci stanca avere tutte queste cose che ci mancano se non le abbiamo piùincontri la gente e si annoia è una congiurapoi li vedi come vivono in fretta forse la noia è soltanto paurauna paura che offende che ogni mattina ci prendela paura di essere ciccia da contare e che la vita la tua vitanon cambi piùche anno è che giorno è lunedì martedì ma che vita èdal cielo cade un giornale nessuna novitàtutto sembra normale chi può dire quanto dureràgira ancora la terra ? chissà si fermerà...da che parte per la guerra scusi ? giri un poco più in là...beh ci vediamo domani faccio due salti nel vento se mi sentodomani torno qua, perchéehi '83 sei lì come uno specchio ci fai sentire diversi nessuno sa perchéné meglio né peggio ma tutti quanti, perfino i più tristiaspettiamo di svegliarci insieme, di guardarci di toccarci e di guardarcicome non ci fossimo mai vistie proprio te questa notte in piazza sulle spalle di nessuno sarai un reniente bombardamenti