1a canzone al giorno

Una Venere dal mare... fuori


Secondo appuntamento con un brano tratto dalla colonna sonora della serie TV "Mare fuori". Ancora una canzone di Stefano Lentini stavolta dal titolo "Venere". Buon ascolto.Venere (Stefano Lentini)E poi improvvisamente restare ad ascoltareTutte le canzoni scritte per vent’anni senza vedereLe immagini ritratte in ogni singola parolaE i fiori essiccati e una stretta in golaE poi guardare tutte quante queste noteSenza avere mai un’idea esatta delle coseMa soltanto parole piene di difeseE canzoni insuperabilmente complesse e tesePer poi guardare Per poi sentirePer poi cantare Per poi dimenticareVenere,Come mai non c’è nessunoChe mi possa più salvareDalla fuga in fondo al MareVenere,Come mai la tua voceNon la sento più cantareSono stato un incapaceVenere,Come mai il mio fuocoChe di vento è voraceSi confonde con la braceHo paura perché sono stancoSono stanco di milioni di stronzatePerché improvvisamente vedo acceseLe complessità subite e quelle causateMille fili rossi che si espandonoCome mille corde colorateTese, dritte, energiche e nervoseVanno a prendere altrettante spadePer poi ferirePer poi graffiarePer poi sibilarePer poi guarireVenere,Come mai non c’è nessunoChe mi possa più salvareDalla corsa in fondo al mareVenere,Come mai la tua voceNon la sento più cantarePiù la cerco e più mi piaceVenere,Come mai la mia voceChe ripete: “si, mi piace”Non incontra mai la pace