1a canzone al giorno

1966 - 2007 dopo 41 anni grazie ancora "Angeli del fango"!!


Il 4 novembre di 41 anni fa Firenze si svegliava e scopriva che l'Arno aveva rotto gli argini e la stava ricoprendo di acqua e melma e... altro!! La catastrofe era di interesse mondiale visto il patrimonio artitisco e culturale che Firenze conserva. In tanti e non solo fiorentini si sono prodigati in quei giorni per salvare il salvabile e, in qualche caso, anche ciò che salvabile non sembrava più. Furono soprannominati gli "angeli del fango" e questa città e il resto del mondo dovranno sempre esser loro grati per aver permesso che opere di inestimabile valore artistico non si arrendessero al fiume. Purtroppo sembra che in questi 41 anni non sia stato fatto molto per evitare che una catastrofe del genere possa ripetersi. Lo dimostra il fatto che ogni volta che piove più del normale Firenze si allaga.Grazie agli Angeli, Firenze e i fiorentini si sono comunque rialzati e grazie al loro carattere sono riusciti anche a scherzare e a ridere della catastrofe. L'esempio più evidente è la canzone di oggi che si intitola proprio "L'alluvione" ed è di Riccardo Marasco, un vero mito dei fiorentini e della fiorentinità che torna sul blog dopo la "Firenze Bottegaia" di agosto. I video oggi sono addirittura quattro. Uno è quello della canzone anche se è solo un fermo immagine di Marasco con il sottofondo musicale. Due sono tratti da due speciali televisivi sull'alluvione tanto per rendere un po' l'idea di cosa è stata. L'ultimo, sempre in tema di sdrammatizzare la catastrofe, è un piccolo estratto del film "Amici miei". Buona domenica.L'alluvione (Riccardo Marasco)Parlato: La Scena si svolge all’alba del 4 Novembre del ‘66…(rumore di vento e scrosci d’acqua)GESILAO: Oh Rosa! Ma che ll’hai chiuso l’acquaio ieri sera?E sento un gran pisciolio d’acqua!ROSA: A Gesilao, vien via, e tu lo sai, è la solita storia… è la sora l’Argisad’i piano di sopra… i’ssù marito glie andaho n’i bbagno e lei la fapisciare i’ ffigliolo dalla finestra, su mi fiori! Ah Gesilao, va adigni quarcheccosa te, sennò qui l’è bburiana…GESILAO: Vabbè, e andrò Rosa, e andrò a vedere… ma… oh, oh…Oddio Rosa oicchè è successo, uuu quanta roba gialla che passaOh Mammina i' ssor Stecchetti sull’armadio! Indove torna di casa? …oh, Oh, OH Ro.. OH RO.. OH ROOOSAAAAaaaaa….(La voce s’allontana…)Nuoti sommerso in un mare di caccanon sai se è d’uomo oppure è di vacca non sai capire icche t'è successoti pare troppa per esser d’un cessoE mentre cerchi di restare a gallal’Arno trabocca laggiù dalla fallascorre veloce per via Tornabuonial Davide lava fremente i coglioniSei trascinato per via Calzaiolie pensi che ieri dicevi ai figlioli“Sarà, ma domani, Maremma Puttana, ll’è pioggia, c’ho un callo che segna buriana!”Tutt'ad un tratto sei nel Battisteroti par di sognare ma invece ll’è vveroquel mondo dorato di santi e Gesùlo tocchi con mano, gliè sceso quaggiùMa se vomitato e gettato in via Romae ridi e tu ridi pensando alla chioma"che porgerle schiava dovea la vittoria"e poi, come Pisa, l’ha presa in meloria!E via bordeggiando per mille stradinein quattro e quattr’otto sei già alle Cascinelà dove c’erano tanti finocchiadesso ci cantano quattro ranocchiFermati palle, via fermati adessolascia che l’acqua ti scorra un po’ addosso“Attaccati a un palo, su, non fare il pazzo!”se un tu c’hai il palo attaccati a i’… lilliMa la corrente la ti porta viain su la Piazza della Signorialà dove Cosimo monta a cavalloa icchè tutt’attacchi? A i’lilli d’i’lallo…Tutte le statue che son sui’ppiazzaleberciano in coro “Ma questo è triviale!”lo dice Ercole e sotto c’ha Cacoche pe' quell’acqua oramai ll’è briahoGrida Oloferne con la su Giudittae la Medusa che ll’è la più drittaperché Perseo co na sciabolatasul pelo dell’acqua la testa glià arzataMorificato per questa gran lagnacerchi rifugio alla Loggia di OrcagnaDove il romano fa becco il sabinogli soffia la moglie e lo lascia lì cchinoAnche il Marzocco un sa più cosa fareperché i leoni e un sanno nuotaresenza costume sta llì tutto nudo“Speramo che l’acqua un mi freghi lo scudo"Non hai più salvezza, non hai più speranzaovunque c’è cacca in frenetica danzae trascinato dall’onda ferocegiungi stremato in Santa CroceDante di marmo, poeta divinomira sdegnato l’immane casino“…OH, Fiorentini, mi avete esiliato?Prendete la merda che Dio v’ha mandato!”