1a canzone al giorno

Corri Pirata, corri!


Oggi si chiude il 91° giro d'Italia che vedrà la probabile vittoria dello spagnolo Contador. I ciclisti italiani hanno dato spettacolo sulle montagne, in particolare il piccolo Sella, con Riccò e Di Luca che venerdì hanno quasi scucito la maglia rosa dalle spalle dello spagnolo e ieri non sono riusciti a finire l'impresa, peccato.In questi giorni, complici le tappe di montagna, si è tornati molto a parlare di Marco Pantani, ad oggi indimenticato cicilista, morto suicida (forse) il 14 febbraio del 2004. Marco ha dominato la scena nella seconda metà degli anni novanta fino alla mattina del 5 giugno del 1999 quando è stato fermato per ematocrito alto alla vigilia della sua seconda vittoria consecutiva al giro.Io aspettavo di vedere la tappa perchè ero sicuro che Marco avrebe dato spettacolo e come molti sono rimasto prima colpito e poi deluso dalla notizia. In questi anni poi mi sono fatto un'idea. Nel cicilismo il doping c'è ed è diffuso. Temo che lo sia in tutti gli sport a livello professionistico. La lotta al doping purtroppo viaggia con anni di ritardo e sarà sempre una lotta impari. In quegli anni però veniva scoperto solo chi si voleva in qualche modo colpire. E credo che quel giorno avessero deciso di colpire Pantani. Forse perchè era un simbolo, forse perchè non aveva obbedito a certe regole interne. Non lo so. So solo che da quel giorno Marco ha cominciato a morire dentro e non si è più ripreso anche quando ha ricominciato a corrrere. Pantani corridore non c'è stato più. Pantani uomo ha finito di esistere il giorno di San Valentino di quattro anni fa. Probabilmente l'ha fatta finita da solo. L'indagine di un giornalista francese dice che forse non è andata così e che troppe cose non quadrano. Chissà... Marco comunque è morto. La canzone di oggi è per lui. E' degli Stadio che tornano dopo pochi giorni sul blog. Il titolo è "E mi alzo sui pedali". Buona domenicaE mi alzo sui pedali (Stadio)Io sono un campione questo lo so È solo questione di punti di vista In questo posto dove io sto Mi chiamano Marco, Marco il ciclista Ma è che alle volte si perde la strada Perché prima o poi ci sono brutti momenti Non so neppure se ero un pirata Strappavo la vita col cuore e coi denti E se ho sbagliato non me ne son reso conto Ho preso le cose fin troppo sul serio Ho preso anche il fatto di aver ogni tanto Esagerato per sentirmi più vero E ora mi alzo sui pedali come quando ero bambino Dopo un po’ prendevo il volo dal cancello del giardino E mio nonno mi aspettava senza dire una parola Perché io e la bicicletta siamo una cosa sola E mi rialzo sui pedali ricomincio la fatica Poi abbraccio i miei gregari passo in cima alla salita Perché quelli come noi hanno voglia di sognare E io dal passo del Pordoi chiudo gli occhi e vedo il mare E vedo te…e aspetto te… Adesso mi sembra tutto distante La maglia rosa e quegli anni felici E il Giro d’Italia e poi il Tour de France Ed anche gli amici che non erano amici Poi di quel giorno ricordo soltanto Una stanza d’albergo ed un letto disfatto E sono sicuro di avere anche pianto Ma sono sparito in quell’attimo esatto E ora mi alzo sui pedali all’inizio dello strappo Mentre un pugno di avversari si è piantato in mezzo al gruppo Perché in fondo una salita è una cosa anche è normale Assomiglia un po’ alla vita devi sempre un po’ lottare E mi rialzo sui pedali con il sole sulla faccia E mi tiro su gli occhiali al traguardo della tappa Ma quando scendo dal sellino sento la malinconia Un elefante magrolino che scriveva poesie Solo per te… solo per te… Io sono un campione questo lo so Un po’ come tutti aspetto il domani In questo posto dove io sto Chiedete di Marco, Marco Pantani.