1a canzone al giorno

Fotografie


Quando ero piccolo il mio sogno era di fare il fotografo. Lo decisi quando arrivò per posta un volantino della Scuola Radio Elettra (chi se la ricorda?) con la pubblicità di tutti i corsi che si tenevano. Uno era quello per fotografo e c'era un'immagine di tutta l'attrezzatura per un fotografo professionista. Io mi ero innamorato di tutti quei filtri, bacinelle per lo svliluppo, boccette di acidi, rotolini, obiettivi ed altro ancora. Come quasi sempre capita poi la vita ti porta a fare altro ma la passione per la foto in fondo è sempre rimasta. Qualche anno fa ho fatto anche un piccolo corso molto ma molto amatoriale. Fino ad oggi ho sempre usato una Nikon Reflex analogica (con i rotolini su pellicola per intendersi). Domenica io e Silvia ci siamo regalati la versione digitale sempre della Nikon. Solo per capire come funziona il diplay dovrò fare un altro corso ma adesso spero di avere un ulterore stimolo per migliorare e realizzare da dilttante quello che avrei voluto fosse il mio mestiere. Per la canzone del giorno rispolvero uno dei migliori Baglioni della carriera. Quello del 1981, l'anno di Strada facendo. Il pezzo, ovviamente è "Fotografie".Un anno fa la canzone del giorno era questa (click).Fotografie (Claudio Baglioni)Un azzurro scalzo in cielo il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro al centro tu poggiata sui ginocchi e il vento sui capelli e sui tuoi occhi qui l'ombra cade giù dalla tua mano un orizzonte di cani abbaia da lontano tu aggrappata alla ringhiera di una tenera e distratta primavera Pomeriggio lento e un po' svogliato maggio è andato via un dito sotto il mento e gli uccelli fuggono infilando il verde dove la città si perde sopra un foglio di carta vetrata luglio e tu sdraiata tu sporca di baci e sabbia a cercar le labbra smisurate dell'estate sulle mie In quest'altra stiamo insieme come ridi di gusto e fino a soffocarti io stringevo agosto e te vedendoti con gli occhi miei per non scordarti e ancora tu tra file di alberi che cuciono colline di uva bianca e tu sei stanca un giorno intero a bere vino e un contadino col bicchiere in mano lì vicino Foglie arrugginite in fondo al viale e nuove voglie e tu tu sei venuta male la tua faccia un po' tirata e una risata senza più allegria e incoscienza l'aria acerba della domenica mattina sopra l'erba tu e lacrime di brina guance colorate mentre sbucci arance e stupide bugie Resta li non muoverti sorridi un po' adesso voltati fai così appoggiati non dire no amore guarda qui Gennaio il fiato grosso scalda le parole il sole andava giù cielo di marmo rosso tu un po' nera contro quella sera che scavava il nostro addio e scappava la pioggia fina salta sopra i marciapiedi noia moschina e tu tu guardi ma non vedi che è finita e tra le dita non ci sono che fotografie Un azzurro scalzo in cielo il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro al centro tu poggiata sui ginocchi e gli occhi tuoi per sempre nei miei occhi.