Ci siamo. Stasera alle 17.30 compito di informatica valido come seconda metà dell'esame. Già in un paio di occasioni ho messo un pezzo di Samuele Bersani il giorno di un esame. In quei casi la prova era orale e sono uscito anche con il voto. Stavolta la prova è scritta e ci vorranno diversi giorni per sapere come è andata ma voglio mettere lo stesso un pezzo di Samuele. Ho scelto "Le mie parole" una bellissima canzone scritta da Pacifico. A proposito di Bersani qualche giorno fa ho letto un'intervista a Lucio Dalla in cui diceva che stava preparando un bellissimo album. Speriamo... C'è bisogno di un po' di buona musica. E allora via.... Vado a ripassare e vi lascio a... le mie parole... sperando che quelle che scriverò stasera portino ad un buon voto. A domani.P.S.: ieri il blog ha superato la soglia delle 20.000 visite. Grazie a tutti!Un anno fa la canzone del giorno era questa (click).Le mie parole (Samuele Bersani)Le mie parole sono sassi precisi aguzzi pronti da scagliare su facce vulnerabili e indifese sono nuvole sospese gonfie di sottointesi che accendono negli occhi infinite attese sono gocce preziose indimenticate a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato sono foglie cadute promesse dovute che il tempo ti perdoni per averle pronunciate sono note stonate sul foglio capitate per sbaglio tracciate e poi dimenticate le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire lo ammetto Strette tra i denti passate, ricorrenti inaspettate, sentite o sognate... Le mie parole son capriole palle di neve al sole razzi incandescenti prima di scoppiare sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare piccoli divieti a cui disobbedire sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo che non mi riesce di spiegare fanno come gli pare si perdono al buio per poi ritornare Sono notti interminate, scoppi di risate facce sovraesposte per il troppo sole sono questo le parole dolci o rancorose piene di rispetto oppure indecorose Sono mio padre e mia madre un bacio a testa prima del sonno un altro prima di partire le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire... Strette fra i denti risparmiano i presenti immaginate, sentite o sognate spade, fendenti al buio sospirate, perdonate da un palmo soffiate
Le mie parole.... di informatica
Ci siamo. Stasera alle 17.30 compito di informatica valido come seconda metà dell'esame. Già in un paio di occasioni ho messo un pezzo di Samuele Bersani il giorno di un esame. In quei casi la prova era orale e sono uscito anche con il voto. Stavolta la prova è scritta e ci vorranno diversi giorni per sapere come è andata ma voglio mettere lo stesso un pezzo di Samuele. Ho scelto "Le mie parole" una bellissima canzone scritta da Pacifico. A proposito di Bersani qualche giorno fa ho letto un'intervista a Lucio Dalla in cui diceva che stava preparando un bellissimo album. Speriamo... C'è bisogno di un po' di buona musica. E allora via.... Vado a ripassare e vi lascio a... le mie parole... sperando che quelle che scriverò stasera portino ad un buon voto. A domani.P.S.: ieri il blog ha superato la soglia delle 20.000 visite. Grazie a tutti!Un anno fa la canzone del giorno era questa (click).Le mie parole (Samuele Bersani)Le mie parole sono sassi precisi aguzzi pronti da scagliare su facce vulnerabili e indifese sono nuvole sospese gonfie di sottointesi che accendono negli occhi infinite attese sono gocce preziose indimenticate a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato sono foglie cadute promesse dovute che il tempo ti perdoni per averle pronunciate sono note stonate sul foglio capitate per sbaglio tracciate e poi dimenticate le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire lo ammetto Strette tra i denti passate, ricorrenti inaspettate, sentite o sognate... Le mie parole son capriole palle di neve al sole razzi incandescenti prima di scoppiare sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare piccoli divieti a cui disobbedire sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo che non mi riesce di spiegare fanno come gli pare si perdono al buio per poi ritornare Sono notti interminate, scoppi di risate facce sovraesposte per il troppo sole sono questo le parole dolci o rancorose piene di rispetto oppure indecorose Sono mio padre e mia madre un bacio a testa prima del sonno un altro prima di partire le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire... Strette fra i denti risparmiano i presenti immaginate, sentite o sognate spade, fendenti al buio sospirate, perdonate da un palmo soffiate