CIRCA IL DIVINO Alba che strilli più forte della storia con i suoi sorridenti monumenti e leggende ammiccanti,storia che sembra un chicco di riso marcio. Che lasci un insetto equilibrista a sbeffeggiare le filosofie,in te vidi piegare l’imperfezione, la mente superba! Mi apparse la verità come una gigante rosa.Gli occhi di fuoco del fanciullo avrò per sempre,non paradiso o inferno perché la terra sa a chi appartiene,è che l’umanità intera sembra un pesce sul fondo di una barca,che inconsapevole si dibatte, di fronte al tuo poema alba.Ovviamente solo il sogno disumano sarà la mia firma!Lascerò la mia eredità stregata a chi sa cosa vedrà appena risorto.A chi non ha come mistero l’immenso ma voi flaccidi umani!Certo avrò sempre gli occhi di fuoco di chi non si è vergognato del paradiso,ci vuole un cimitero per le chimere.Ci vuole un armadio per le anime.Infine durante lo sfavillare notturno vidi che come un elfo l’umanità si mosse, illuminata dal divino, ma poi troppa paura ebbe delle vecchie comari, dell’essere considerata pura!A voi che vi siete chiesti cos’era quella cosa che ha mille nomi, l’anima, vi lascio la mia fantasia che si arrugginisce a capire dov’è che l’universo sbaglia, a dare il colpo di coda stellato alla terra, per scagliarla in paradiso. Si perché noi perfezioniamo fasci di luce, parliamo la lingua dei ruscellie tentiamo solstizi.Circa il divino ti dico mondo che mi è stata più utile una stella che non ho mai visto che tu.Tu che sei stato in grado di distruggere città d’incenso,maledire il paradiso e svegliare i bambini dal sognoper avere un sacro graal senza più significato.Circa il divino mondo spiegami tu che senso hai,il sole sicuramente ti vede ormai illegittimo,le stelle possono argomentare in altri universi!Dammi una risposta ai miei occhi di fuoco,e al mare intoccabile degli innocenti,fammi urlare di gioia tu come l’arcobaleno e godere come i miracoli!Circa il divino posso dire almeno mondo che non sono tuo figlio.Certe sere era l’unica via tutto l’amore del cielo mentre spintonavo sogni allegramente, mentre completavo un sospiro!Circa il divino mondo senza giudizi universali e pentimenti Siamo stanchi di farci incoronare come eroi per esorcizzarti,non siamo apostoli! Siamo solo amanti! vogliamo stare con la nostra innamorata in prati di luce,c’è un sussurro bollente da sempre nel deserto che dicono riveli l’impensabile,perché lo sappiamo tutti fra cinque minuti ci sarà una apocalisse di cui i pazzi ne hanno tenuto il segreto, a tutti logica come uno stipendio ad un lavoratore, o se ci fosse, nessuno darebbe del folle a chi l’aveva chiestama come dicevo senza apocalisse comunque c’è qualcosa circa il divino nell’ondeggiare dei ramiche rende pietose le tue intenzioni e vocazioni mondo e le renderà per sempre.E’ come l’invulnerabilità della bellezza, la spietatezza dell’estasi, l’impassibilità delle virtù,si mondo come se non fosse casa tua ma dei miei tormentati brividi.Perché se non è così brinda con meche mi sento un alieno, che mi sento vivoe dimmi che non esisto nemmeno io,che hai brindato con un fantasma e che i fantasmi non esistonoe che una prostituta, fra cinque minuti, ti farà scordare l’ultimo colore dell’anima che ricordavi. ALESSANDRO IDISIUM
IO NO
CIRCA IL DIVINO Alba che strilli più forte della storia con i suoi sorridenti monumenti e leggende ammiccanti,storia che sembra un chicco di riso marcio. Che lasci un insetto equilibrista a sbeffeggiare le filosofie,in te vidi piegare l’imperfezione, la mente superba! Mi apparse la verità come una gigante rosa.Gli occhi di fuoco del fanciullo avrò per sempre,non paradiso o inferno perché la terra sa a chi appartiene,è che l’umanità intera sembra un pesce sul fondo di una barca,che inconsapevole si dibatte, di fronte al tuo poema alba.Ovviamente solo il sogno disumano sarà la mia firma!Lascerò la mia eredità stregata a chi sa cosa vedrà appena risorto.A chi non ha come mistero l’immenso ma voi flaccidi umani!Certo avrò sempre gli occhi di fuoco di chi non si è vergognato del paradiso,ci vuole un cimitero per le chimere.Ci vuole un armadio per le anime.Infine durante lo sfavillare notturno vidi che come un elfo l’umanità si mosse, illuminata dal divino, ma poi troppa paura ebbe delle vecchie comari, dell’essere considerata pura!A voi che vi siete chiesti cos’era quella cosa che ha mille nomi, l’anima, vi lascio la mia fantasia che si arrugginisce a capire dov’è che l’universo sbaglia, a dare il colpo di coda stellato alla terra, per scagliarla in paradiso. Si perché noi perfezioniamo fasci di luce, parliamo la lingua dei ruscellie tentiamo solstizi.Circa il divino ti dico mondo che mi è stata più utile una stella che non ho mai visto che tu.Tu che sei stato in grado di distruggere città d’incenso,maledire il paradiso e svegliare i bambini dal sognoper avere un sacro graal senza più significato.Circa il divino mondo spiegami tu che senso hai,il sole sicuramente ti vede ormai illegittimo,le stelle possono argomentare in altri universi!Dammi una risposta ai miei occhi di fuoco,e al mare intoccabile degli innocenti,fammi urlare di gioia tu come l’arcobaleno e godere come i miracoli!Circa il divino posso dire almeno mondo che non sono tuo figlio.Certe sere era l’unica via tutto l’amore del cielo mentre spintonavo sogni allegramente, mentre completavo un sospiro!Circa il divino mondo senza giudizi universali e pentimenti Siamo stanchi di farci incoronare come eroi per esorcizzarti,non siamo apostoli! Siamo solo amanti! vogliamo stare con la nostra innamorata in prati di luce,c’è un sussurro bollente da sempre nel deserto che dicono riveli l’impensabile,perché lo sappiamo tutti fra cinque minuti ci sarà una apocalisse di cui i pazzi ne hanno tenuto il segreto, a tutti logica come uno stipendio ad un lavoratore, o se ci fosse, nessuno darebbe del folle a chi l’aveva chiestama come dicevo senza apocalisse comunque c’è qualcosa circa il divino nell’ondeggiare dei ramiche rende pietose le tue intenzioni e vocazioni mondo e le renderà per sempre.E’ come l’invulnerabilità della bellezza, la spietatezza dell’estasi, l’impassibilità delle virtù,si mondo come se non fosse casa tua ma dei miei tormentati brividi.Perché se non è così brinda con meche mi sento un alieno, che mi sento vivoe dimmi che non esisto nemmeno io,che hai brindato con un fantasma e che i fantasmi non esistonoe che una prostituta, fra cinque minuti, ti farà scordare l’ultimo colore dell’anima che ricordavi. ALESSANDRO IDISIUM