L'Informatore

La proposta impossibile


IL SOLE 24 ORE, 28 GENNAIO 2009Dal 1994 la Valcamonica chiede la «promozione»La proposta impossibilePopolazione compresa tra 96 e 130mila abitanti, distribuiti in 42 56 comuni per una superficie di oltre 1.300 chilometri quadrati, con Breno capoluogo. Sono gli elementi identificativi di quella che potrebbe essere la tredicesima Provincia lombarda, la Valcamonica.Le dimensioni sono variabili, perché il nuovo ente potrebbe occupare solo un'area dell'attuale provincia di Brescia o includere anche zone dell'Alto Sebino e della Val di Scalve, nella Bergamasca. Un'idea che, modificata e aggiornata, è in parlamento dal 1994. L'ultima versione della proposta di legge è datata 30 aprile 2008 e vede come primo firmatario l'onorevole Davide Caparini della Lega Nord, sostenitore dell'idea anche in passato. Una proposta che, alla luce del contesto attuale in cui si mette in discussione la sopravvivenza delle istituzioni già esistenti nell'ottica di una riduzione dei costi della macchina amministrativa e della politica, difficilmente avrà esito positivo, anche perché il territorio non raggiunge la soglia minima di 200mila residenti, per cui si dovrebbe fare un'eccezione (come del resto avvenne nel 1992 per Biella, Lodi, Crotone, Verbano-Cusio-Ossola e Vibo Valentia).«La proposta di legge   afferma l'onorevole Davide Caparini   nel contesto attuale non è attuabile, però il legislatore deve tenere presente le istanze che arrivano dal territorio. Inoltre la proposta è innovativa, perché punta a ottenere una riduzione dei costi». Indipendentemente dall'esito, quasi scontato, il documento quindi può essere letto come spunto per quel livello di struttura intermedia da collocare tra Regione e Comuni che, eventualmente rimodulato e modificato, secondo i firmatari non può venire meno.Secondo l'elaborazione effettuata e inclusa nella proposta di legge, il nuovo ente potrebbe contare su entrate annuali correnti comprese tra 14 e 22 milioni, in relazione alla sua estensione. Sul fronte organizzativo, quale effetto dell'attenzione posta al contenimento dei costi e alla non duplicazione di uffici già presenti nella Provincia di Brescia che potrebbero continuare a essere funzionali alla Valcamonica, il personale previsto oscillerebbe tra le 75 e le 157 unità. Cioè, tanto per avere un'idea, una quota variabile tra il 13 e il 26% del personale impiegato nei comuni e nelle tre comunità montane presenti nell'area.La proposta, con relativi benefici sul fronte del contenimento dei costi, come sottolinea Caparini, va comunque letta anche alla luce delle altre due proposte di legge presentate dal deputato: la soppressione dei Bacini imbriferi e delle Comunità montane, «soggetti che nel corso del tempo hanno ridotto la loro missione di funzionalità dal punto di vista amministrativo, mentre rimangono quali centri di costo e di potere».