L'Informatore

Si allarga il «fossato» tra Lega Nord e Udc


Giornale di Brescia 12/02/2008Si allarga il «fossato» tra Lega Nord e Udc  VALCAMONICA Si accentua sempre di più la distanza tra il Carroccio bresciano e l’Udc. Dopo la presa di posizione nei confronti del partito di Casini annunciata in questi giorni dal segretario della Lega Nord di Brescia Stefano Borghesi, il suo omologo in Valcamonica, Mario Maisetti, rincara la dose: «L’illuminata decisione del sindaco di Malonno Augusto Simoncini di revocare le deleghe di vicepresidente della Comunità montana a Stefano Gelmi - sostiene Maisetti - dimostra che, a lungo andare, la politica del clientelismo e del trasversalismo da sempre praticata dall’Udc non porta lontano. Quel partito non ha minimamente a cuore l’interesse del proprio elettorato e a dimostrarlo sono i fatti: Gelmi è addirittura il terzo vicepresidente della Comunità montana dello scudocrociato ad essere mandato a casa dopo Pietro Bertelli e Elisabetta Perbellini».Ad essere in discussione, sottolinea Maisetti, sono l’etica e il rispetto per il proprio elettorato: «Per noi - afferma - è inaccettabile presentarsi agli elettori in uno schieramento, con un programma, anche se in lista civica, e poi subito dopo il voto rimescolare le carte pur di continuare ad occupare una poltrona ben retribuita. Viene il legittimo dubbio che coloro che si comportano in questo modo lo facciano in nome di un interesse esclusivamente personale, magari per garantirsi uno stipendio, non certo per tutelare l’interesse della collettività. Il partito di Casini - conclude Maisetti - è ovviamente libero di fare ciò che vuole, ma non può pensare di prenderci in giro come quando ha sostenuto il governo di centro sinistra in Comunità montana di Valcamonica e, al contempo, il governo di centro destra a Roma senza pagarne le conseguenze politiche».