L'Informatore

Stranieri oltre quota 7.500 con picchi a Darfo e Pisogne


BresciaOggi - 08/09/2009DEMOGRAFIA. Il nuovo quadro territoriale dell’immigrazione fornito dall’ufficio di PianoVolti e lingue dal mondo La valle è multietnicaStranieri oltre quota 7.500 con picchi a Darfo e Pisogne Sono soprattutto europei e dal 2003 si sono triplicati(pag. 24)Nonostante la crisi il comparto industriale e artigianale è ancora vitale e soprattutto ampio, e così, anche la Valcamonica è ormai da parecchi anni la meta di tanti cittadini stranieri in cerca di una alternativa alla povertà dei Paesi d’origine. Lo dimostrano chiaramente i numeri del flusso migratorio, che nel distretto in questione è un fenomeno in costante aumento. Le dimensioni del fenomeno sono raccolte in report elaborato dall’Osservatorio dell’ufficio di Piano della Comunità montana.Nel lavoro presentato dal responsabile Roberto Bellesi si spiega che dal gennaio del 2003 all’aprile di quest’anno il numero di stranieri presenti sul territorio camuno è passato da 2.339 a 7.530 unità (con un incremento pari al 36.99% medio annuo), e che dal primo gennaio dell’anno scorso alla primavera del 2009 sono state ben 1.224 le persone arrivate sul territorio valligiano alla ricerca di un impiego e di una abitazione.Tenendo come riferimento il periodo 2003-2008, il valore della popolazione straniera residente nel distretto valligiano (33,92%) è evidentemente superiore a quello medio della Lombardia (che si ferma al 29,21%) e a quello nazionale (che scende ancora più giù, al 27,40%), mentre complessivamente è un po’ più basso della media provinciale, che veleggia al 35,37%.Ma qual’è la composizione di questa massa ormai consistente di camuni d’adozione? La statistica dell’ufficio di Piano prende anche in esame il sesso degli immigrati, e se la percentuale dei maschi (del 56,25%) è prevedibilmente più elevata (si tratta di 4.236 persone) quella delle donne (il 43,75%; 3.294 presenze) rende comunque l’idea di una popolazione che è sempre più «completa» grazie ai ricongiungimenti familiari.Sono Darfo con il 39,38%, Pisogne con il 19,24% e la Valgrigna (Bienno, Prestine, Esine, Berzo Inferiore con il 12,50%) i paesi e le aree in cui si concentrano maggiormente i cittadini stranieri, e l’osservatorio legge questa densità come un effetto di efficienti reti di trasporto; mentre per l’alta valle e la Valsaviore, zone nelle quali la rete viaria è meno sviluppata, le percentuali sono decisamente minori (nell’alta valle complessiva 2,52%, a Edolo il 4,13% e in Valsaviore il 4,56%). E così, a Darfo gli immigrati residenti sono il 19,11% della popolazione, e l’8,07% in Valgrigna e a Pisogne.Il 67,08% dei nuovi cittadini arriva dall’Europa (il 30,56 dall’Unione europea, il 36,44% dall’Europa Centrale e Orientale), e in particolare da Romania, Polonia e Paesi baltici, mentre il 21,50% è di origine africana (Settentrionale per il 18,47% Occidentale per il 2,51%). Gli immigrati dall’America del Sud sono il 6,49%, e il 4% delle presenze è collegato all’Asia Centromeridionale. Africani e americani sono maggiormente presenti a Darfo e Pisogne, esattamente come i lavoratori stranieri provenienti dall’Asia.L’ultima statistica elaborata per il primo report sull’immigrazione in Valcamonica (con la collaborazione degli uffici anagrafici dei comuni dell’area per la raccolta dei dati) è relativo all’età dei nuovi residenti: nella maggior parte dei casi si tratta di individui di età compresa tra i 20 e i 44 anni (oltre il 55% dei casi) e solo il 5% supera la soglia dei 55.Luciano Ranzanici