L'Informatore

Le Lega ricorda il patto per fondere i due enti e paventa un «inciucio»


Bresciaoggi Domenica 13 Settembre 2009Elemento determinante negli equilibri politici valligiani, la Lega nord ha detto ieri mattina la sua, durante un incontro con la stampa, a proposito del futuro degli enti comprensoriali camuni. E attraverso i propri rappresentanti in Provincia e in Regione ha proposto l’unificazione degli stessi enti denunciando insieme il pericolo di un nuovo «inciucio».«In questo momento stiamo assistento a manovre di spartizione delle poltrone - ha esordito il camuno Mario maisetti, segretario politico valligiano e assessore provinciale alla Sicurezza -, eppure, tre giorni prima delle elezioni, in tempi non sospetti, io Viviana Beccalossi e Giuseppe Romele (rispettivamente coordinatore e vicecoordinatore provinciale del Pdl) avevamo sottoscritto un accordo politico-programmatico per la riorganizzazione di Comunità montana e Bim, e delle società controllate e partecipate dagli enti. Un testo in cui si chiariva la nostra volontà di creare un unico ente per contenerne i costi di gestione, a ripartire le risorse del Bim, per circa 6 milioni di euro l’anno, anche in base al numero di cittadini residenti nei paesi, e a dismettere le partecipazioni a società inutili. Oggi siamo qui per ricordare quel programma, sperando che tutto il Pdl mantenga gli impegni presi».Il timore del Carroccio, anche alla luce di una analoga ma separata presa di posizione dei sindaci camuni del Pdl, e che qualcuno in cambio di una poltrona possa dimenticare quelle promesse. E in particolare, i leghisti temono l’atteggiamento dei rappresentanti dell’Udc, alleati in Regione ma all’opposizione in Provincia. E poi puntano il dito contro i «soliti noti» affinché si mettano da parte, ricordando a tutti che la Lega è il primo partito camuno, che insieme al Pdl raccoglie mediamente il 70% dei consensi elettorali.«Crediamo che la politica camuna abbia bisogno di voltare pagina - ha aggiunto il consigliere regionale Monica Rizzi - e che l’unione di Comunità e Bim possa portare a un risparmio di circa il 30% sui costi della politica: quel denaro lo vogliamo dare ai comuni, al territorio, ai cittadini, favorendo per esempio le unioni dei comuni».P.MOR.