L'Informatore

Amministrazioni comunali, la Lega si chiama fuori


Giornale di Brescia - 13/10/2009 Amministrazioni comunali, la Lega si chiama fuoriIl Carroccio vuole uscire dal governo dei Comuni che hanno sostenuto «l’inciucio per Bim e Comunità montana» (pag. 24)
Terremoto in casa della Lega Nord camuna. O meglio, terremoto in casa dei Comuni che nelle loro maggioranze hanno un militante del Carroccio. Il direttivo provinciale dei Lumbard di Vallecamonica sta mettendo in atto quanto annunciato verbalmente dal suo segretario Mario Maisetti nei giorni scorsi, in occasione dell’elezione dei direttivi della Comunità montana e del Bim. I vertici leghisti potrebbero a breve chiedere a tutti gli assessori e ai consiglieri comunali del Carroccio, che amministrano in coalizione con i partiti o le forze civiche che hanno sostenuto «l’inciucio» (è così che Maisetti ha definito l’accordo istituzionale per il governo degli enti comprensoriali camuni), di riconsegnare le deleghe e di togliere l’appoggio alla maggioranza, valutando di volta in volta se sostenerla o se votare con l’opposizione. Con questo provvedimento-bomba, sono circa una decina i Comuni in Valcamonica che potrebbero essere rimessi in discussione. Tra i municipi «che traballano», potrebbero a esempio esserci Darfo e Losine, i cui sindaci, durante l’assemblea del Bim, avevano però già fatto un passo indietro proprio in virtù della presenza di esponenti leghisti nelle loro maggioranze. Ma ci sono anche Ono San Pietro, che ha un assessore leghista in Giunta, Berzo Inferiore, Vezza d’Oglio, Incudine e Ceto. Anche il Comune del neo presidente della Comunità montana Corrado Tomasi non è indenne. Per Temù, infatti, potrebbe essere fatta una particolare valutazione, visto che nella coalizione di governo centrosinistra-centrodestra ci sono alcuni iscritti al partito dei Lumbard. Il segretario camuno Mario Maisetti è impegnato in questi giorni negli incontri con la base leghista e sta visitando le varie sezioni, per raccogliere i pareri. Certo è che è determinato nel suo agire, perché «quando la segreteria dichiara una cosa, va fino in fondo, con forza». Nei prossimi giorni, quindi, i vari militanti e gli amministratori leghisti presenti nelle coalizioni di governo nei Comuni della Valcamonica potrebbero essere chiamati a rispondere delle loro scelte e, soprattutto, delle decisioni assunte dai delegati dei loro Municipi in Comunità montana e Bim. Nei due enti sovraccomunali, solo la Lega si è chiamata fuori, restando da sola in minoranza.