L'Informatore

MANOVRA, CAPARINI: “PIU’ SOLDI AI CITTADINI DEI TERRITORI SFRUTTATI PER PRODURRE ENERGIA ELETTRICA”


   ROMA. “Da oggi i soldi dello sfruttamento della nostra acqua torneranno alla nostra gente” Ad annunciarlo è il deputato bresciano della Lega Nord Davide Caparini, Presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali, da tempo in prima linea per garantire i diritti delle genti di montagna. Proprio nei giorni scorsi il Governo aveva risposto all'interrogazione di Caparini che chiedeva che nella manovra economica venisse introdotto il principio di  decentramento dei proventi delle miliardarie concessioni sullo sfruttamento dei bacini idrici.E così è stato, come sostiene l’esponente del Carroccio illustrando le novità inserite nella manovra: “Abbiamo introdotto un aumento del 30% dei trasferimenti a Comuni e Consorzi dei Bacini imbriferi montani per lo sfruttamento dell’acqua per uso idroelettrico e previsto la suddivisione degli utili con le Province. Inoltre, a decorrere dal 1° gennaio 2010, per i Comuni e i Consorzi dei Bacini imbriferi montani, abbiamo aumentato i sovracanoni, ovvero gli indennizzi versati dai concessionari di derivazioni idroelettriche a fronte del consistente sfruttamento delle risorse idriche montane.”Ecco, nel dettaglio, cosa prevedono le nuove basi di calcolo: i sovracanoni a cui sono soggetti i concessionari di grandi derivazioni d'acqua per produzione di forza motrice superiore a 220 KW,  le cui opere di presa siano situate in tutto o in parte nell'ambito del perimetro imbrifero montano, aumentano da 21,08 a 28 euro per kW. Per quanto riguarda i sovracanoni a favore dei comuni rivieraschi e delle rispettive province, invece, si è passati da 5,27 a 7 euro per kW nominale concesso. “Incrementi significativi - sottolinea Caparini - basti pensare che per la sola Vallecamonica questi aumenti significano 1,5 milioni di euro in più all'anno”.Ma non solo, la manovra contiene un altro provvedimento importante per i territori che vedono sfruttate le proprie risorse idriche: “Grazie al nostro emendamento – afferma Caparini - i Comuni interessati non saranno costretti a restituire ai concessionari gli indennizzi supplementari previsti per quei comuni a cui erano stati erogati i canoni che una sentenza della corte costituzionale ne aveva imposto la restituzione". Le cifre in questione, del resto, come evidenzia il deputato della Lega Nord, non sono da poco: “Il Comune di Saviore, ad esempio – riferisce Caparini -, sarebbe stato costretto a restituire una montagna di denaro, 181.769,39 euro. Risolvendo il problema dei rimborsi abbiamo quindi scongiurato il pericolo che i comuni, in difficoltà per riuscire a reperire questi soldi, si vedessero costretti ad aumentare le tasse o a diminuire i servizi.”La manovra, infine, prevede un’altra novità: “Abbiamo dato la possibilità ai Comuni di farsi pagare in conto energia – sostiene il deputato bresciano -, cioè con l’equivalente del valore in energia elettrica. Questo porterà un beneficio diretto in termini di diminuzione del costo dell’energia elettrica per l’utilizzo pubblico e per le politiche di incentivazione a privati e imprese.”Misure più che giustificate, se si pensa all’ingente valore dell'energia che deriva dall'idroelettrico: “La cifra complessiva – sottolinea il consigliere regionale della Lega Nord e vicepresidente dell’Uncem (Unione Nazionale Comuni, Comunità e Enti Montani), Ugo Parolo – va oltre i 4 miliardi di euro all’anno; una somma notevole, dalla quale gli enti locali erano del tutto esclusi. Ora, invece, le cose cambiano: viene finalmente sancito il principio caro alla Lega Nord, che vede la montagna come una risorsa e non come un’area da assistere. Abbiamo aperto la strada a una nuova era, che vedrà finalmente la gente di montagna riappropriarsi delle proprie risorse. Una svolta decisiva – conclude Parolo -, che si inserisce nel quadro di attuazione del federalismo fiscale, in particolare quello demaniale, in cui le Regioni sono diventate proprietarie del demanio idrico.”Nella manovra oltre all’aumento di 7 euro sui canoni BIM e l’aumento (ora 7 euro) per i Comuni rivieraschi, è stato finalmente risolto il problema dei “Canoni aggiuntivi” che erano previsti per quei Comuni rivieraschi ove erano collocate centrali che “hanno messo in atto congrui interventi di ammodernamento non di natura ordinaria a partire dal 1/1/1990 e che hanno per tale motivo usufruito della proroga di 10 anni”. Per tali Comuni erano stati previsti dei canoni aggiuntivi per gli anni 2006-2007-2008-2009. A tali Comuni erano stati erogati i canoni relativamente agli anni 2006 e 2007 ma, in seguito ad una sentenza che li aveva giudicati incostituzionali i concessionari avevano provveduti a richiederli in restituzione creando non poche preoccupazione ai Comuni interessati. Tali canoni erano conteggiati con la seguente formula: € 3.600 x Megawat di potenza nominale installata. Di questo valore così determinato 1/6 veniva versato ai Comuni e i 5/6 allo Stato. Il BIM quindi non dispone dei dati in quanto sono somme che sono state versate direttamente ai Comuni. Per avere comunque un idea dei valori mi sono informato presso il Comune di Saviore: la somma da loro incassata è di € 181.769,39 relativa ai due anni 2006 e 2007. Nei due anni successivi non sono più stati riscossi in seguito alla sentenza. Pertanto la manovra estiva va a sanare le richieste di rimborso ma ovviamente non permette la riscossione dei canoni aggiuntivi per il 2008 e 2009. Questo emendamento risolve comunque il grosso problema dei rimborsi che avrebbero creato grosse difficoltà ai Comuni interessati.