L'Angelo del Focolar

MASTERCHEF, VINCE TIZIANA L'AVVOCATO CHE VIVE A ROMA. DALL'#OILGATE AL TRIONFO


Masterchef: vince il tipo di donna che tutte le donne odianoBene il giudice Barbieri, troppo "piacione" Cracco. Paola la migliore dei concorrenti eliminati. E' Carlo Cracco a pronunciare il verdetto finale: "Vince la seconda edizione di MasterChef...   
 L'Avvocato".Bruno Barbieri: 8 Dei tre giudici, è quello che fa meno il personaggio. O che, se recita una parte, riesce a nasconderlo meglio degli altri. È sembrato quello più propenso a insegnare, anche se dice che sua madre lo ha rimproverato di essere troppo cattivo. In effetti, essendo quello che si arrabbiava di meno, le volte che succedeva ci andava giù pesante. Ha regalato un piccolo momento di magia, quando ha cucinato una sua ricetta e gli aspiranti chef dovevano imitarlo. Maestro.Per una pietanza mal cucinata la parola “mappazzone” che ha coniato, è diventata un autentico tormentone. Joe Bastianich: 7 «Puah, Questa non è una kitsch, è uno schifo. Vuoi che muoro, dì, vuoi che muoro?». Un voto in meno perché ormai è impossibile guardarlo senza risentire nelle orecchie l’imitazione di Crozza (e una ragione ci sarà). Un voto in più per la mamma, il lato umano della famiglia la cui presenza ha lasciato comunque intravedere che – quando cenano a casa – lui difficilmente dirà che la carne “è una mmmmerda” scagliando via il piatto. Indicativa la critica rivolta ai concorrenti che avevano sbagliato il taglio del salmone (v. sotto): troppa carne sprecata. Però alla fine era quello che dava più consigli durante le prove. “La cucina è fatta di piatti, non idee” è la frase con cui chiude la discussione finale sul vincitore. Spiccio. Bastianich ha anche perfezionato il lancio del piatto, spaccandone in questa seconda edizione, più di ottanta di fronte ai tremanti concorrenti.Carlo Cracco: 6,5 Cracco ha giocato sulla sue espressioni tra il severo e l'attonito, prontamente definite #facciadacracco. Un voto in meno per quell’espressione da homme fatale con cui si è fatto fotografare sulla celebre copertina di GQ (con modella nuda e pescione) e che da allora non ha più abbandonato. Una foto in un certo senso fedele, visto che l’uomo sembra avere l’autoironia di un dobermann. Un voto in più per la lezione di taglio del salmone (anche quella magistrale, come si è capito dopo, quando i concorrenti hanno dovuto imitarlo). Altro mezzo voto per l’ottimo francese sfoderato nella puntata con Ducasse. Piacione. Tiziana:  9 «Una vita alla ricerca dell’equilibrio perfetto fra toga e toque (il cappello indossato dal giudice)»…ovvero la furbastra del mestolo.L’avvocata di Roma è la classica donna che tutte le donne detestano, nella cucina di “Masterchef” e (salvo qualche eccezione che ha fatto outing su Twitter) davanti alla televisione: perché non ha problemi a dire che sa quanto vale. All’inizio non era molto simpatica nemmeno ai giudici, in primis Cracco. E lei ha tirato fuori la sua dote fondamentale: no, non la grinta. La paraculaggine. Quando c’è stato da cucinare il rognone, ha ricordato di averlo mangiato da Cracco. Al quale, per la cena del trionfo finale, ha cucinato le amate animelle. Non prima di avere buttato lì che per i crostacei seguiva i consigli di Barbieri. Ma Tiziana non si è limitata a questo, generando con un suo comportamento nel corso delle puntate, il tormentone noto al popolo di Twitter come #oilgate: l'avvocato, nel corso di una prova, ha aggiunto olio a tempo scaduto ad un suo piatto. La scorrettezza, che non ha avuto conseguenze sulla gara, ha scatenato una vera e propria campagna su Internet dove moltissimi utenti al grido di #ionondimentico hanno stigmatizzato da quel momento in poi ogni azione dell'aspirante chef. Che è stata, nel bene e nel male, la protagonista indiscussa della gara.Insomma, nettamente la migliore in strategia. Ma è stata anche la concorrente che a ogni puntata si è costantemente migliorata. Gattaviva. Anziché morta.Maurizio: 8 Il pittore e copywriter di Como era nettamente il più creativo. E il più sudato. Il che non aiuta ad arrivare in finale di un talent show, per cui dev’essere davvero bravo. La mano del pittore si è vista in ogni piatto, quella del copywriter molto meno nelle frasi con cui descriveva se stesso e il suo lavoro. Da questo punto di vista, per la quantità di autostima mostrata pare già più che pronto per un futuro da chef. Ma è giusto ricordare che, quando ha saputo di essere in finale, per un attimo la maschera da genio gli è caduta, lasciando il posto al ragazzo che si commuove ricordando tutte le volte in cui “Pensi sempre di essere quello sbagliato”. Il problema è che poi i giudici hanno confermato che la sensazione era esatta. Predestinato. Andrea:  8 Il programmatore informatico di Vimodrone avrebbe meritato la finale a due solo per il colpo di genio con cui ha cercato di rimediare all’errore nella preparazione del dolce decisivo: presentandolo come il “Torrone sbagliato”. Viva preoccupazione per il suo ritorno alla vita di tutti i giorni, non avendo Andrea fatto nulla per nascondere non solo che preferisce cucinare, ma che il suo lavoro gli fa irrimediabilmente schifo. Mastergeek. Paola: 9,5 Menzione d’onore per la migliore delle eliminate. Non solo perché colpita dalla malasorte che le ha assegnato la cottura sottovuoto (“perversione intellettuale di chef maschi”) e che ha permesso a chi la temeva (tutti) di spingerla all’uscita. Se la casalinga con l’aria meno da casalinga che si sia mai vista è sparita prima del tempo, lo si deve anche ai suoi modi placidi, eleganti e sicuri (in una parola: di un certo modo di essere milanesi), così fuori dal tragediame medio di reality e talent che infatti nemmeno i giudici l’hanno capita. Bollandola come fredda, disinteressata o scarsamente propensa a impegnarsi. Insomma, non se la meritavano. Incompresa. Nel corso di questa seconda edizione, la trasmissione ha registrato un aumento di spettatori dalla prima alla penultima puntata del 90%. Al punto che in futuro non si esclude un talent dello stesso genere ma formato junior, come avviene già in molti altri paesi. "Dietro questo successo c'è una macchina produttiva eccezionale - ha sottolineato, prima della finale, Fabrizio Ievolella, direttore della programmazione di Magnolia, che produce il programma -. E' una forma di racconto in forma molto complessa, e anche per questo non può essere in diretta, e la versione italiana è guardata con grande interesse all'estero al punto che un nostro sceneggiatore è stato chiesto per il Masterchef in Cina". Il format è presente infatti in più di 40 paesi del mondo e mentre stanno per partire (il 26 febbraio) le selezioni per la prossima edizione, il canale Babel (141  del digitale terrestre??) manderà in onda il Masterchef indiano, in puro stile Bollywood.(Tommaso Pellizzari, Anna Lupini, Luca Dondoni)