L'Angelo del Focolar

1.000 POST!! IL FILO FORTE DELLA SEMPLICITA’


«Monsignore, questa la metta lei. È finito Carnevale» Papa Francesco sta cominciando a guardare a Roma, ed i piccoli gesti che compie sono potenzialmente così di rottura da far pensare a cambiamenti più radicali di quelli avvenuti nel 1978 con l'elezione di Giovanni Paolo II.Una delle tante leggende che cominciano già a fiorire, di questo papa dalla faccia da «Santo Subito», racconta che quando dopo la sua elezione il cerimoniale gli ha porto la mantellina rossa bordata di ermellino, il pontefice avrebbe risposto: «Monsignore, questa la metta lei. È finito il Carnevale». Probabilmente non è vero che ha risposto così, perché chi lo conosce bene assicura che il suo modo di parlare non è quello. Ma è un fatto che la mozzetta non l’ha messa, e si è presentato alla loggia di San Pietro solo con un semplice abito bianco, e con la sua solita croce pettorale di ferro. Anche la stola era semplice, e l’ha messa solo al momento della benedizione.Vero o no, l'istinto di sopravvivenza della Curia ha captato subito che il Vaticano potrebbe essere all'inizio di un rinnovamento radicale, una «rivoluzione della frugalità e dell'esempio».«Bergoglio non è solo un papa che sta con i poveri, ma un papa povero, che da tempo ha compiuto questa scelta». Chi lo fa presente, però, invita a non sottovalutarlo: la biografia di Francesco è quella di un uomo determinato. E se anche le nomine verranno dopo, «fra qualche settimana», si spiega, è solo perché vuole scegliere qualcuno che impedisca alla Curia di imbrigliarlo. Il nuovo Papa è chiamato ad archiviare un Vaticano. E lo farà.Sicuramente ieri ha fatto un certo effetto vedere quest’omino bianco presentarsi personalmente a via della Scrofa a ritirare i propri oggetti personale, come fosse una persona qualunque.E c’è andato con un’auto della gendarmeria vaticana: non l’auto papale, una Mercedes super blindata e con tutti i confort. Non sia mai.La Domus Sacerdotalis Paulus VI è in un antico palazzo di via della Scrofa al numero 70. Ai lati del portone una galleria d’arte, una profumeria e una gelateria. Dentro, una casa per preti. È qui che Jorge Mario Bergoglio alloggiava di solito quando veniva a Roma; comprese le ultime settimane, prima di entrare a Santa Marta per il conclave. Ed è qui che ieri mattina il nuovo Papa è venuto a ritirare le sue cose.C’era una persona, con lui. Ma il Papa non ha voluto che alcuno lo aiutasse: è salito in camera, ha preso le sue cose - che non sono molte - e s’è fatto la valigia da solo.E poi è andato a saldare il conto, di fronte a facce sbigottite che volevano esprimere il semplice concetto italiano «Ma Santità sta scherzando, non vorrà mica pagare?». «Proprio perché sono il Papa devo dare l’esempio», ha risposto lui. Un Papa che tira fuori il suo portafogli e paga il conto: un evento storico.Chi conosce da tempo Bergoglio dice che lui non sta recitando alcuna parte. È così ed è sempre stato così. I cardinali - lo Spirito, per chi crede - l’hanno scelto proprio per questo: perché il mondo di oggi chiede alla Chiesa di testimoniare più con la vita che con le parole.«Certo questo Papa creerà qualche problema inedito alla sicurezza vaticana», ha commentato ieri padre Lombardi, che però ha aggiunto: «Ma i responsabili della sicurezza sono al servizio del Santo Padre e sanno che devono adeguarsi al suo stile pastorale». C’è da scommettere che saranno molti, i piccoli grandi gesti di questo Papa argentino; e c’è da sperare che non siano solo quelli della security vaticana a doversi adeguare presto a questo dolce stile nuovo.