Andrea Carancini

Da Isabella Ragonese un inaspettato frammento di verità su Monaldo Leopardi (e su Paolina)


A poco, a poco, la (immeritata) fama di "retrogrado", attribuita dalla storiografia risorgimentale a Monaldo Leopardi, sembra lasciare il posto a un giudizio più veritiero.Non è solo, ad esempio, il ritratto di lui - insolitamente equilibrato - fornito dall'omonima voce Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Monaldo_Leopardi ) ma anche certi sorprendenti frammenti di verità - per chi non conosce davvero la famiglia Leopardi - che di tanto in tanto emergono dalla pubblicistica.Come quello che dobbiamo - non solo su Monaldo ma anche su sua figlia Paolina - alla fascinosa (e preparata) attrice Isabella Ragonese, intervistata pochi giorni fa dal "Corriere Adriatico":«Ricordate Isabella Ragonese nel ruolo di Paolina Leopardi nel film di Mario Martone "Il giovane favoloso"? Isabella: "Mario è riuscito a sfatare la maggior parte dei luoghi comuni su Leopardi, restituirgli la vitalità e l'energia che ebbe. Per questo ha scelto Elio Germano. E me... beh, per me è sempre stato un sogno lavorare con Martone. Quando mi ha chiamato, mi ha detto subito che era un piccolo ruolo, da girare solo a Recanati, ma che voleva raccontare con me il rapporto più forte che Giacomo abbia avuto. E che aveva bisogno di un affiatamento particolare, come quello che mi lega a Elio, una grande familiarità, da non doversi costruire ex novo. Paolina è stata finora raccontata poco e male, e qui splende di una nuova luce... meriterebbe un film a parte, come Monaldo, un padre moderno che fece studiare la figlia come i maschi. Poi, però, Paolina ha vissuto e visto il mondo attraverso gli occhi di Giacomo"».Isabella Ragonese nel cast di Rubini fino a domenica alle Muse:http://www.corriereadriatico.it/SPETTACOLI/isabella_ragonese_cast_rubini_muse_ancona_bentivoglio_calzone/notizie/1150208.shtml"Paolina ... meriterebbe un film a parte, come Monaldo, un padre moderno che fece studiare la figlia come i maschi". Giustissimo.E infatti Paolina fu la principale collaboratrice di Monaldo in quella straordinaria impresa editoriale che fu La Voce della Ragione[1], una delle più importanti riviste cattoliche dell'età della Restaurazione, poi chiusa per la miopia della censura pontificia (miopia analoga a quella dei Borbone dell'epoca e che dimostra che i regnanti dell'epoca persero la battaglia della propaganda perché ostili nei confronti della propria stessa pubblcistica).Possiamo infatti considerare Paolina una delle prime - se non la prima in assoluto - grandi giornaliste italiane.Meriterebbe un film a parte, appunto. [1] http://www.sefeditrice.it/scheda.asp?IDV=426