Andrea Carancini

Gianluca Casseri: Il magico Pound


IL MAGICO POUNDDi Gianluca Casseri, 9 ottobre 2011Ho portato la grande sfera di cristallo;chi la può sollevare?Puoi tu penetrare nella ghianda di luce?Ezra Pound, Canto 116Più di un lettore dei Cantos, il capolavoro poetico di Ezra Pound, è rimasto affascinato dalle singolari costruzioni linguistiche forgiate dal "Miglior Fabbro". Versi apparentemente incomprensibili, frasi prive di una logica evidente, strofe che sembrano create solamente in funzione di un effetto sonoro. Gli esegeti di Pound hanno provveduto a discernere il significato intrinseco del poema, illuminando gli ammaliati lettori sul perché e il percome. Tuttavia i Cantos conservano l'aura di un senso nascosto, che l'esame intellettuale non riesce a fissare, ma anzi, rende ancora più sfuggente. Se i critici ortodossi hanno scritto solidi saggi su Pound poeta, studioso di economia e uomo di cultura, qualcuno ha preferito esplorare terreni più ambigui, chiedendosi se l'opera del Nostro non presenti caratteri occulti, esoterici e, diciamolo pure, magici.Alcuni testi sull'argomento sono disponibili anche in Italia. Tra questi uno dei primi a vedere la luce fu un breve scritto dell'egittologo Boris de Rachewiltz[1], che riveste particolare importanza perché l'autore era il genero di Pound, avendone sposato la figlia Mary, e si trovava quindi a stretto contatto col poeta.De Rachewiltz dichiara di non voler "attribuire all'opera di Pound un'impostazione di per sé magico-iniziatica"; semmai la sua intenzione è di "indicare i motivi essenziali e strutturali della tematica poundiana che possono andare riferiti appunto a tale dimensione." Rilevato che "Pound concorda con l'ermetismo che dà valore a tutto ciò che ha forma, che è compiuto secondo un limite e una misura", a proposito dei Cantos afferma che la loro struttura "si avvale di elementi visivi, veri ‛punti di appoggio' magici", tanto che nel poeta rivivrebbe "l'antica idea neoplatonica che i geroglifici egiziani fossero di per sé simboli magici".Per dimostrare come sia solidamente attestato il nesso tra magia e poesia, lo studioso cita poi un brano attribuito a Julius Evola: "Chi tiene presente quanto siano legati alle prime forme di coscienza sottile l'elemento «ritmo» e l'elemento «imagine», può comprendere come certe esperienze trascendenti possano esprimersi meglio attraverso la poesia, che non attraverso il comune pensiero astratto. [...] Vi è un'arte sottile di associare certe parole, che secondo il loro significato solito tratto da corrispondenze sensibili nessuno penserebbe a mettere insieme."[2] Come ho evidenziato all'inizio di questo articolo, basta una rapida scorsa ai Cantos per individuare associazioni di parole e corrispondenze che assumono un significato specifico soprattutto se lette mantenendosi discosti dal rigido razionalismo.Di grande rilievo è la citazione di Pound "a god is an eternal state of mind [un dio è un eterno stato mentale - T.d.R.]", che trova il corrispettivo nella dottrina alchemica per cui "dovunque si parla di ‛dèi' o ‛numi', si tratta di stadi trascendentali della coscienza e ‛conoscere un dio' equivale a penetrare in stato creativo"[3]. Per il poeta, dunque, la divinità è una condizione dello spirito umano, così come nel pensiero magico la tensione verso il divino opera attraverso una mutazione interiore.Date queste premesse non è sorprendente che altri studiosi abbiano seguito indagini affini.Demetres Tryphonopoulos, un greco che insegna letteratura negli Stati Uniti e che vanta al suo attivo numerosi studi su Pound, è l'autore di un erudito saggio[4] che partendo dagli studi giovanili di Pound sull'occultismo, esamina poi i suoi contatti con gli ambienti esoterici di là e di qua dall'Atlantico: tra tutti l'incontro con William Butler Yeats. Quindi punta l'obiettivo su quei Cantos nei quali l'elemento occulto si svela all'occhio e alla mente di chi sa leggere, evidenziando i punti di contatto tra il poema e quelle dottrine legate al "corpo di pensiero religioso speculativo eterodosso che sta la di fuori di tutte le ortodossie religiose e che comprende movimenti quali lo gnosticismo, l'ermetismo, il neoplatonismo, il cabalismo, la teosofia".Quello che risulta è un ulteriore aspetto dell'opera e del pensiero di Pound, opera e pensiero multiformi ma che non presentano contraddizioni. Creando "l'epica della Nuova Era", il "Miglior Fabbro" riuscì a forgiare uno strumento che con le sue molte sfaccettature può servire a scardinare l'uggiosa realtà imposta dal pensiero unico. È chiaro che la rivolta di Pound contro il mondo moderno non era dettata solamente dalla sua avversione per un iniquo sistema finanziario. Si trattava di un'opposizione molto più radicale contro tutto ciò che il razionalismo rappresenta.Carattere peculiare di chi opera attraverso la magia è di dare preminenza alla ‛volontà' rispetto alla ‛ragione'. Lo stesso Pound si rendeva conto di seguire questo principio quando scriveva: "Mi si obietterà che sto cercando di fondare un sistema sulla volontà anziché sull'intelletto. È proprio questa una delle ragioni principali che mi hanno spinto a scrivere questo trattato."[5]Se è legittimo sospettare che l'autore dei Cantos seguisse processi mentali affini al pensiero magico, ecco allora, sotto le maschere del poeta e dello studioso di economia, svelarsi l'intima essenza di Ezra Pound, un mago del XX secolo. [1] Boris de Rachewiltz, L'elemento magico nella poesia di Ezra Pound, Raffaelli Ed., Rimini, 2008, (I ed. Scheiwiller, Milano, 1965).[2] EA, Poesia e realizzazione iniziatica, in Introduzione alla magia vol. III, Ed. Mediterranee, Roma, 1971, p. 27.[3] Julius Evola, La tradizione ermetica, Laterza, Bari, 1931, p. 194, nota 1.[4] Demetres Tryphonopoulos, Ezra Pound e l'occulto. Le radici esoteriche dei Cantos, Ed. Mediterranee, Roma, 1998.[5] Ezra Pound, L'ABC dell'economia, Bollati Boringhieri, Torino, 2009, p. 39