Creato da carancini il 13/11/2014
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Black bloc e Militia: opposta fazione o medesima funzione?

Post n°36 pubblicato il 11 Maggio 2015 da carancini

I (presunti) anarchici denominati "black bloc" e i negazionisti di Militia: realtà che di solito non vengono associate ma forse un collegamento c'è.

Nel senso che, seppur con profili e in ambiti diversi, hanno la stessa funzione: quella degli intossicatori.

La regola è: sovrapporsi per oscurare.

Sovrapporsi, con le provocazioni e la violenza, agli argomenti di chi si vuole oscurare.

Nel caso dei "black bloc", quelli dell'antagonismo politico.

Nel caso di Militia, quelli del revisionismo olocaustico (ma anche, a volte, quelli dell'antagonismo politico).

La differenza è che, mentre nel primo caso la funzione degli intossicatori è diventata nota a una parte non trascurabile dell'opinione pubblica, nel secondo è rimasta praticamente inavvertita.

Il perché non è difficile da capire: mentre nel primo caso vi sono ancora diversi giornalisti e studiosi disposti a riconoscere la serietà degli argomenti dei manifestanti, nel secondo è assai più difficile trovare qualcuno che sia disposto a riconoscere la serietà degli argomenti dei revisionisti.

E così i regimi che ci governano hanno buon gioco nell'associare all'estremismo politico e alla violenza ogni discorso alternativo ai poteri costituiti.

Immagino che a questo punto qualcuno potrebbe obbiettare: un conto è affiggere striscioni, sia pure di contenuto provocatorio, e un conto è fracassare vetrine e incendiare vetture.

In realtà, quanto a violenza, alcuni noti esponenti di Militia hanno un lungo curriculum di intossicatori negli ambienti del tifo calcistico.

Al riguardo, si vedano almeno i seguenti articoli:

  1. L'INFILTRAZIONE NEOFASCISTA DELLE CURVE - I parte: 1995-2000 (articolo di Tassinari)

http://www.carmillaonline.com/2007/02/05/linfiltrazione-neofascista-delle-curve-i-parte-19952000/

  1. Il fascismo che viene dallo Stadio: da Boccacci a Marione, da Castellino, cognato di Morsello a Fiore

https://lamentelibera.wordpress.com/2009/09/22/il-fascismo-che-viene-dallo-stadio-da-boccacci-a-marione-da-castellino-cognato-di-morsello-a-fiore/

Preciso che il primo articolo è di Ugo Tassinari, osservatore non certo malevolo nei confronti dell'"area", e tuttavia i fatti, anche se non tutti ovviamente riferiti ai soli "miliziani", sono innegabilmente gravi (come quando si parla di "lesioni gravissime").

Dal secondo articolo, mi sembra degno di nota il seguente passaggio:

 "Gli stessi disordini avvenuti durante la partita Brescia-Roma nel 1994, videro la partecipazione di tifosi appartenenti sia al gruppo romanista "Opposta Fazione" che a quello laziale degli "Irriducibili" (entrambi di non celata fede politica di destra), fattore che fa pensare ad una matrice politica dell'accaduto e al contempo mette in luce la convergenza di alcuni gruppi delle due diverse tifoserie intorno a questioni che di sportivo hanno gran poco".

Si tratta di fatti di 20 anni fa, quando i "black bloc" ancora non c'erano, ma non mi sembra che oggi il quadro sia molto diverso.

Violenza nei cortei, violenza negli stadi. Entrambe sostanzialmente indisturbate.

Perché?

La risposta l'ha data giorni fa Diego Abatantuono in un'intervista concessa al Fatto Quotidiano, eloquente fin dal titolo:

"Non fermano i violenti perché non vogliono"[1].

È proprio l'attore milanese a fare il collegamento tra i due scenari:

" ... Se non li fermano c'è la volontà di non fermarli. Questo vale per tutti gli eventi pubblici, dalle manifestazioni e cortei di protesta agli spalti degli stadi".

E aggiunge:

"Basterebbe applicare la legge e garantire la certezza della pena, ma davvero per tutti. C'è gente ora che passa giornate intere in palestra per allenarsi a tirar pugni, li vedo allo stadio ed è pazzesco: un pugno può ammazzare, è tentato omicidio non rissa. Dunque bruci un negozio? Anche quello è tentato omicidio non danneggiamento. Pene esemplari, specifiche, chiare ma non per quelli che sono stati coinvolti, ma per quelli che coinvolgono".

Ecco, secondo voi, Maurizio Boccacci, il leader storico di Militia - e noto istruttore di boxe[2] - è di quelli coinvolti o che coinvolgono?

E, infine, che cosa centra il revisionismo con tutto ciò? 

 


[1] In il Fatto Quotidiano, martedì 5 maggio 2015, p. 9.

[2] Vedi il dossier DOPPIO GIOCO Come i fascisti di

casa pound si infiltrano nel mondo sportivo, p. 12: http://antispefa.noblogs.org/files/2014/07/CPI_e_lo_sport_2014.pdf

 

 
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