kundafubber
osservare il corso del temposon tornato dopo un lungo anno sabbatico... sto imparando ad ascoltare gli altri e mi accorgo sempre di più quanto mi perdo se non resto con le loro idee..
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Quando impariamo, noi ascoltiamo solo i nostri pensieri. Per questo motivo non ci è possibile accogliere nuovi pensieri, a meno di non ricorrere a nuovi metodi di ascolto e studio".
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I movimenti servono a creare uno stato interiore, ogni nostra posizione porta a un pensiere e ogni pensiero porta ad un'emozione.
Ci sono influenze che insegnano ogni giorno e ci sono influenze che seguono un trend a noi momentaneamente sconosciuto, poi tutto ci è chiaro.
Se seguimo l'andamento degli uomini vediamo cosa a noi piace e cosa non.
Una delle ragioni della divergenza nella nostra vita fra la linea del sapere e la linea dell'essere, in altri termini, la mancanza di comprensione che è in parte causa e in parte effetto di questa divergenza, si trova nel linguaggio parlato dalla gente. Questo linguaggio è pieno di concetti falsi, di classificazioni false, di associazioni false.
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“… Il sapere è una cosa, la comprensione è un’altra. Ma la gente confonde spesso queste due idee, oppure non vede nettamente dove sta la differenza… la differenza tra il sapere e la comprensione ci diventa chiara quando ci rendiamo conto che il sapere può essere funzione di un solo centro. La comprensione, invece, risulta dalla funzione di tre centri. Così l’apparecchio del pensiero può sapere qualcosa. Ma la comprensione appare soltanto quando un uomo ha il sentimento e la sensazione di tutto ciò che si ricollega al suo sapere. Abbiamo già parlato della meccanicità. Un uomo non può dire di comprendere l’idea della meccanicità quando lo sa soltanto con la testa. La deve sentire, con tutta la sua massa, con l’intero suo essere. Allora la comprenderà.
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sappi che quel difetto esiste anche in te.
Il saggio non è diverso da uno specchio:
quel che vedi in lui è la tua propria immagine, dato che:
il credente è lo specchio del credente.
Elimina il difetto che ti ferisce:
in realtà, è da te stesso che vieni colpito.
Il maestro disse:
“Un elefante venne condotto lungo la riva del fiume perché si abbeverasse.
Si vide nell’acqua ed ebbe paura.
Credeva che vi fosse un altro elefante che lo minacciasse:
ignorava che da se stesso veniva spaventato.
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Inviato da: lottersh
il 25/03/2009 alle 06:57
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 06:45
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 06:45
Inviato da: lottersh
il 25/03/2009 alle 06:17
Inviato da: lottersh
il 25/03/2009 alle 06:15