la vita è1 abbraccio

Un professore di scuola media, certo Vincenzo Cerami, rispose ad un suo alunno su una domanda da questi formulata in merito a  che cosa si dovesse fare nella vita per non trovarsi troppo male. Il professore dopo una pausa di silenzio gli rispose: “ basta che non fai quello che fanno tutti! “. Quel “prof” di scuola media si chiamava Pier Paolo Pasolini. Dobbiamo annotarci questo nome su un diario e se ora non siamo abbastanza attrezzati per digerirli, fra qualche anno ci farà bene prendere in mano i suoi libri: sprizzano intelligenza e preveggenza da ogni frase. Nel frattempo gli ruberò quella che disse al suo alunno Cerami e la spedisco con tutto il cuore a chi si trascina da sempre il problema di essere anticonformista. “ Basta non fare quello che fanno tutti”.

Ciò di cui più difettano gli esseri umani è il coraggio. Essendo deboli e insicuri. Cercano di continuo qualche ringhiera a cui appoggiarsi per non cascare. Alcune ringhiere sono giustamente condannate dalla società: come la droga. Altre invece sono accettate perché in apparenza non provocano gli stessi danni. Il conformismo è una di queste e consiste nell’adeguarsi ai pensieri e alle mode dominanti, cioè praticata dalla maggioranza. Mi ha sempre fatto impazzire l’intercalare delle commesse dei negozi, che per indurti a comperare una camicia ti dicono: “Quest’anno la mettono tutti! “.

Ecco, sarebbe già un ottimo motivo per non metterla pure noi, no? Ma le persone di solito non ragionano così. Che una cosa la facciano, la mettano, la dicano tutti, ha su di loro un effetto tranquilizzante, Chi governa i nostri desideri lo sa e in questo modo ci impone quello che vuole, ben sapendo che quando un consumo diventa “ maggioritario” in un determinato gruppo, nessuno dei suoi membri potrà più farne a meno, se non vorrà passare per “ diverso “, disadattato, asociale. Un esempio: tanti genitori cercano di educare i loro figli ad alimentarsi con cibi sani e non solo con patatine, hamburger e cocacola. Poi i ragazzi vanno a scuola e vengono sbertucciati dai compagni perché la legge del branco vuole che uno dei primi segni di indipendenza e “ maturità “ sia andarsi a fare il paninazzo unto da Mc Donald’s: e chi si chiama in disparte ( su consiglio dei genitori, poi! ) è uno sfigato. In realtà gli sfigati sono loro, ma sono in tanti e quindi non lo sanno, perché nessuno ha la forza o l’interesse di dirglielo: la forza del numero li legittima e li fa sentire “ dalla parte giusta “. Lo stesso discorso quindi si applica perfettamente per tutti coloro che bramano farsi dei piercing o tatuarsi il corpo. Non pieghiamoci quindi. Però stiamo attenti a non esagerare neanche nell’altro senso opposto, irrigidentoci in un moralismo bigotto e di facciata. Se non ci va di truccarci, evitiamolo, ma non possiamo insultare chi lo fa con degli appellativi troppo duri. Ricordiamoci di ragionare con la nostra testa volta per volta, perché anche l’anticonformismo perenne è una forma di conformismo. La più sottile, dato che quelli che per partito preso non vogliono mai assomigliare agli altri, finiscono poi per assomigliasi tutti fra loro.