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« un po' di buonumore tra...LUSSURIA, L’AMORE SENZA AMORE »

Per chi si perde ancora nelle favole ...

Post n°34 pubblicato il 12 Settembre 2012 da LORISMANIA

C’era una volta una ranocchia con gli occhi che cambiavano colore...verdi se splendeva il sole fuori e dentro lo stagno, marroni se invece c’era brutto tempo e l’acqua scivolava lenta...La ranocchia si era trasferita da poco in uno stagno nuovo e ci abitava da sola...A volte un drago cattivo che le aveva fatto tanto male tornava ad importunarla per telefono e con le sue lingue di fuoco in un attimo distruggeva il lavoro di mesi...così la ranocchia decise di costruirsi una corazza per difendersi. Un giorno conobbe un principe con gli occhi azzurri e il cuore buono...Entrambi erano spesso tristi e preferivano stare soli piuttosto che con chi non riuscivano a farli sorridere, perché come diceva il principe “ i sorrisi sono gli utensili migliori per aprire le porte più spesse e non bisogna farseli mancare mai “. Il principe confidò alla ranocchia che a volte gli succedeva di trasformarsi in un orso quando ritornava nel suo castello e questo gli sembrava diventare una caverna buia, silenziosa e triste. La ranocchia con gli occhi verdi non voleva che il principe ritornasse un orso e...magia delle magie...a volte cominciava a sentirsi lei stessa una principessa. Il principe, con i suoi sorrisi, i suoi silenzi ma anche con le sue parole dolci e sincere, aveva fatto un incantesimo! La ranocchia aveva un ritratto del principe, nel suo stagno, lo guardava e pensava che era proprio carino...quegli occhi azzurri sembravano trapassare il ritratto e la ranocchia avrebbe voluto poter leggere dentro quell’azzurro...

La ranocchia aveva ancora la corazza, ma si sentiva un po’ più forte rispetto a prima e addirittura riuscì a non aprire la porta al drago cattivo un giorno che egli bussò. Una sera il principe e la principessa andarono insieme a mangiare fuori e poi a teatro...Un bacio del principe avrebbe trasformato definitivamente la ranocchia in principessa ma era ancora troppo presto per entrambi, troppe ombre affollavano ancora lo stagno e il castello. Nei giorni successivi qualcosa cambiò e il principe era sempre più distante...La ranocchia con gli occhi verdi non sapeva se aveva detto o fatto qualcosa che non gli aveva fatto piacere... Il principe era sempre molto impegnato con il suo lavoro e preoccupato per la sua mamma che non stava bene...la ranocchia con gli occhi verdi aveva paura di dargli fastidio telefonandogli o scrivendogli, del resto se lui non si faceva vivo il messaggio era chiaro...forse lei aveva capito male fin dall’inizio, si era sentita principessa per sbaglio oppure il principe aveva incontrato qualche altra fanciulla che non fosse stata ranocchia...però la ranocchia aveva il forte dubbio che il principe fosse chiuso nella sua caverna e non volesse ascoltare né vedere nessuno, che avesse buttato via la chiave del suo castello e non volesse essere aiutato a cercarla di nuovo...Così la ranocchia provò a raccontargli una favola...

 

C’era una volta un orso che desiderava l’amore di una principessa per poter diventare un principe anche lui. Ma non la trovava ed era sempre triste. O non la trovava perché era sempre triste, vedi tu. L’orso viveva al buio, avventurandosi di rado fuori dalla caverna. Finché conobbe una ranocchia che gli scaldò il cuore, ma non glielo incendiò. Non ebbe la forza di interrompere un’amicizia che gli stava facendo tanto bene. Preferì illudersi che anche la ranocchia si sarebbe accontentata di un rapporto fraterno, utile a entrambi per riprendere fiducia nel genere umano ( scusa:animale ) e nella vita. Ma quell’orso era un ingenuo o un irresoluto. Non sapeva, o fingeva di non sapere, che quando una ranocchia sorride con tanta dedizione a un orso, non è per accompagnarlo a fare scorta di miele, ma perché si sta innamorando di lui. Appena se ne accorse, l’orso trasalì. Si commosse e poi si spaventò. Non essendo innamorato, si sentì inadeguato. E non essendo coraggioso, si nascose nella caverna. Di mettersi con la ranocchia proprio non se la sentiva. E neanche di vederla soffrire. Meglio fare finta di non averla mai conosciuta. Ci rimase male anche lui, perché l’amore della ranocchia era un balsamo che per la prima volta dopo tanto tempo lo aveva fatto davvero sentire un principe. Ma il prezzo da pagare per quel balsamo era diventato troppo alto. Così l’orso imparò a fare…l’indiano  e la ranocchia rimase sola e si sentì più ranocchia che mai. Intanto però il suo cuore freddo era tornato per un attimo a pulsare di passione e quell’energia misteriosa penetrò fin nei ripostigli più profondi delle sue viscere.  Lei soffriva ancora troppo per accorgersene. Finché un giorno si asciugò le lacrime e guardò nello specchio dello stagno. Quale fu la sua sorpresa nel vedere, dentro le acque limacciose, i contorni di una principessa: solitaria, fragile, confusa, ma non più ranocchia. Rialzò la testa e uscì dallo stagno. Adesso sì che la favola sarebbe potuta cominciare ed ora quell’orso doveva faticare per riconquistare il cuore della ranocchia divenuta Principessa. Non so come andrà a finire ma è sicuramente una delle favole più belle che si raccontano ancora.

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