Nuove azioni urgenti Sono state ore concitate ieri sera, nessuno era in grado di dirci con certezza dove stava Carlo Parlanti. Le ultime notizie lo davano trasferito dal carcere di contea di Ventura al carcere statale di Avenal. Ma non riusciva a chiamare. Una dipendente del carcere di Avenal ci diceva che era li ma non poteva chiamare, il dott. Curci, vice-console al consolato di San Francisco, ci diceva che stavano facendo i passi opportuni per verificare la situazione, mentre dallo sceriffo di Ventura giungevano notizie sul fatto che Carlo era stato portato nel carcere di Wasco.Altre fonti confermavano che a seguito di un loro interessamento avevano appurato che Carlo era a Ventura. Poi, verso le 24 ora italiana, la doccia fredda: Carlo è ricoverato all’ospedale Mercy di Backersfield con il terribile sospetto di aver contratto il cancro ai polmoni o di avere la tubercolosi. A questo punto è chiaro che in America, soprattutto a Ventura, stanno raggiungendo il loro scopo: con fredda e cinica costanza stanno uccidendo l’unico in grado di poterli denunciare, l’unico in grado di far cadere le teste dorate di chi ha fabbricato le prove false portate al processo. Prova ne è che solo grazie all’interessamento del Consolato di Los Angeles si è potuto sapere cosa stava succedendo a Carlo, mentre mezza California era impegnata in un depistaggio senza precedenti per non permetterci di contattare Carlo. Ora è chiaro che cambia totalmente la strategia di approccio al problema e la priorità diventa la salute di Carlo e quindi portarlo via senza ulteriori indugi dalle grinfie dei suoi aguzzini in America. Già non lo stanno curando per l’epatite contratta in carcere, ora questa nuova tegola ci fa pensare che non cambierà l’atteggiamento americano nei confronti di Carlo che addirittura, negli ultimi giorni trascorsi a Ventura, era stato privato delle medicine necessarie anche per un’altra malattia di cui soffre, l’asma. C’è ne è abbastanza per denunciare uno stato di emergenza che necessita azioni di emergenza, soprattutto da parte dello Stato Italiano. La logica vorrebbe che siano i ministeri di Grazia e Giustizia e quello degli Esteri a fare i passi necessari per garantire a Carlo il suo diritto alla vita e quindi riportarlo in Italia dove possa essere curato adeguatamente. Ora non è più nemmeno una questione di diritto internazionale e di dimostrare l’innocenza di Carlo, Quindi dobbiamo chiedere subito un intervento dello Stato Italiano affinché, per ragioni umanitarie, chieda l’immediato trasferimento di Carlo Parlanti in Italia. Le leggi internazionali e gli accordi con gli Stati Uniti lo permettono, ma devono essere i due ministri preposti ad avanzare la richiesta. L’indifferenza dimostrata dal Ministro Mastella sul caso di Carlo non lascia certo presagire nulla di buono mentre qualche possibilità c’è al Ministero degli Esteri, il quale ha dimostrato (attraverso il Consolato di Los Angeles) una certa sensibilità. Purtroppo credo che una azione di trasferimento dagli Stati Uniti all’Italia debba essere concertata proprio tra i rispettivi Ministeri di Grazia e Giustizia, per cui l’obbiettivo di ogni eventuale nuova azione urgente sono il Ministro Mastella e il suo collega americano, Michael Mukasey, neo-eletto al posto di Gonzales. Sconsigliamo l’invio di e-mail direttamente a Mastella, già sotto attacco per la questione del trasferimento del magistrato De Magistris. Sarebbe invece opportuno firmare la petizione internazionale a questo indirizzo e la petizione di secondoprotocollo.org a questo indirizzo in modo di darci la possibilità nel breve periodo di consegnare i messaggi in modo unitario e di consegnare le petizioni alla prossima conferenza stampa organizzata alla camera dei deputati dall’Onorevole Marco Zacchera e prevista per il giorno 24 ottobre. Si potrebbe usare la strada del call center per sensibilizzare il Ministero della Giustizia inviando una mail all’indirizzo callcenter@giustizia.it Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo oppure chiamando il numero 848 800 110 da telefono fisso al costo di una telefona urbana dalle ore 8,30 alle 18. Nel frattempo, in giornata, uniremo le firme della petizione internazionale e quelle di secondoprotocollo.org e le invieremo direttamente al Ministro Mastella sperando che con una simile quantità di firme (attorno alle 10.000) prenda in considerazione il caso. Nelle prossime ore vi terremo informati degli eventi in collaborazione con i ragazzi del blog Carlo Parlanti Free e delle eventuali nuove iniziative, per cui controllate i commenti a questo articolo e il forum di secondoprotocollo che terremo costantemente aggiornato per una immediata visibilità delle iniziative. Cristina Monceriora diventa una emergenza di tipo umanitario e così va affrontata.
Stanno uccidendo Carlo Parlanti.
Nuove azioni urgenti Sono state ore concitate ieri sera, nessuno era in grado di dirci con certezza dove stava Carlo Parlanti. Le ultime notizie lo davano trasferito dal carcere di contea di Ventura al carcere statale di Avenal. Ma non riusciva a chiamare. Una dipendente del carcere di Avenal ci diceva che era li ma non poteva chiamare, il dott. Curci, vice-console al consolato di San Francisco, ci diceva che stavano facendo i passi opportuni per verificare la situazione, mentre dallo sceriffo di Ventura giungevano notizie sul fatto che Carlo era stato portato nel carcere di Wasco.Altre fonti confermavano che a seguito di un loro interessamento avevano appurato che Carlo era a Ventura. Poi, verso le 24 ora italiana, la doccia fredda: Carlo è ricoverato all’ospedale Mercy di Backersfield con il terribile sospetto di aver contratto il cancro ai polmoni o di avere la tubercolosi. A questo punto è chiaro che in America, soprattutto a Ventura, stanno raggiungendo il loro scopo: con fredda e cinica costanza stanno uccidendo l’unico in grado di poterli denunciare, l’unico in grado di far cadere le teste dorate di chi ha fabbricato le prove false portate al processo. Prova ne è che solo grazie all’interessamento del Consolato di Los Angeles si è potuto sapere cosa stava succedendo a Carlo, mentre mezza California era impegnata in un depistaggio senza precedenti per non permetterci di contattare Carlo. Ora è chiaro che cambia totalmente la strategia di approccio al problema e la priorità diventa la salute di Carlo e quindi portarlo via senza ulteriori indugi dalle grinfie dei suoi aguzzini in America. Già non lo stanno curando per l’epatite contratta in carcere, ora questa nuova tegola ci fa pensare che non cambierà l’atteggiamento americano nei confronti di Carlo che addirittura, negli ultimi giorni trascorsi a Ventura, era stato privato delle medicine necessarie anche per un’altra malattia di cui soffre, l’asma. C’è ne è abbastanza per denunciare uno stato di emergenza che necessita azioni di emergenza, soprattutto da parte dello Stato Italiano. La logica vorrebbe che siano i ministeri di Grazia e Giustizia e quello degli Esteri a fare i passi necessari per garantire a Carlo il suo diritto alla vita e quindi riportarlo in Italia dove possa essere curato adeguatamente. Ora non è più nemmeno una questione di diritto internazionale e di dimostrare l’innocenza di Carlo, Quindi dobbiamo chiedere subito un intervento dello Stato Italiano affinché, per ragioni umanitarie, chieda l’immediato trasferimento di Carlo Parlanti in Italia. Le leggi internazionali e gli accordi con gli Stati Uniti lo permettono, ma devono essere i due ministri preposti ad avanzare la richiesta. L’indifferenza dimostrata dal Ministro Mastella sul caso di Carlo non lascia certo presagire nulla di buono mentre qualche possibilità c’è al Ministero degli Esteri, il quale ha dimostrato (attraverso il Consolato di Los Angeles) una certa sensibilità. Purtroppo credo che una azione di trasferimento dagli Stati Uniti all’Italia debba essere concertata proprio tra i rispettivi Ministeri di Grazia e Giustizia, per cui l’obbiettivo di ogni eventuale nuova azione urgente sono il Ministro Mastella e il suo collega americano, Michael Mukasey, neo-eletto al posto di Gonzales. Sconsigliamo l’invio di e-mail direttamente a Mastella, già sotto attacco per la questione del trasferimento del magistrato De Magistris. Sarebbe invece opportuno firmare la petizione internazionale a questo indirizzo e la petizione di secondoprotocollo.org a questo indirizzo in modo di darci la possibilità nel breve periodo di consegnare i messaggi in modo unitario e di consegnare le petizioni alla prossima conferenza stampa organizzata alla camera dei deputati dall’Onorevole Marco Zacchera e prevista per il giorno 24 ottobre. Si potrebbe usare la strada del call center per sensibilizzare il Ministero della Giustizia inviando una mail all’indirizzo callcenter@giustizia.it Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo oppure chiamando il numero 848 800 110 da telefono fisso al costo di una telefona urbana dalle ore 8,30 alle 18. Nel frattempo, in giornata, uniremo le firme della petizione internazionale e quelle di secondoprotocollo.org e le invieremo direttamente al Ministro Mastella sperando che con una simile quantità di firme (attorno alle 10.000) prenda in considerazione il caso. Nelle prossime ore vi terremo informati degli eventi in collaborazione con i ragazzi del blog Carlo Parlanti Free e delle eventuali nuove iniziative, per cui controllate i commenti a questo articolo e il forum di secondoprotocollo che terremo costantemente aggiornato per una immediata visibilità delle iniziative. Cristina Monceriora diventa una emergenza di tipo umanitario e così va affrontata.