CARLO PARLANTI FREE

Quando ci si mette pure l'incoscio....Primi segnali da Bakersfiled


Sono ormai due mesi che mi do da fare per Carlo, e mi è capitato spesso la notte di sognare di continuare a “lavorare” per scrivere ai media, cercare contatti, ecc ecc, ma fino a questa notte non mi era mai capitato di sognare proprio Carlo. E’ stato…doloroso, perché ho sognato che con mia sorella e Katia, grazie ad un mio ex compagno di scuola che lavorava in america, in ambasciata (magari fosse realmente così.,.lo avrei tampinato di chiamate), eravamo riusciti ad entrare di straforo in ospedale. Solo che quando eravamo riuscite ad entrare nella stanza dove c’era Carlo, un medico ci prendeva in giro e diceva “che fate venite a trovare i delinquenti? Il vostro criminale preferito?” Ed io continuavo in inglese a ripetergli ad alta voce: “io non sento niente, sta parlando forse? È una mosca?”. come quando uno vuol far finta di non sentire un altro che sta parlando. Ed all’inizio Carlo stava bene, ci parlavamo un po’ e gli raccontavamo quello che stavamo facendo. Poi ci fanno allontanare per qualche minuto e non lo vediamo più. Lo troviamo in un'altra stanza, incatenato al letto dove , poi l’avevamo capito, l’avevano pure menato. L’ultimo ricordo che ho del sogno è che mentre Katia tiene la mano a Carlo per i dolori e mia sorella frega una flebo da un'altra stanza per metterla a Carlo, io prendo per il collo il secondino che stava sulla porta, strillando come una matta.Mi son svegliata malissimo, con gli occhi bagnati di lacrime e non ve lo nego, con un pessimo umore.Cmq tornando a fatti salienti, uno dei giornali di Bakersfield ai quali avevo scritto, mi ha chiesto foto di Carlo e un sunto della storia, incrociate le dita. E speriamo di trovare sta Sister Claudia, visto che l'ambasciata, ho scoperto, fa la settimana corta: il sabato e la domenica non lavora.