Stancano i ricordiscompongono frammentiLa testa storditaa trafiggere rumori.E tu che sei un po' più di niente,portami la savana - il suo silenzio circolare -un diradarsi di battiti di cigliaper quietare notti senza angeli,girotondi ad uscita obbligatacome quell'uomo teso ad accogliere trenitra le sue braccia,quasi fossero stelle sfiduciate senza fissa dimorache non trovo maie ancorae mail'eco di una casa.Vivo come d'acquarioe, ad ogni risveglio,sentotremareil sangueun terremotoancestrale.