« FOOD | Messaggio #33 » |
“Il ragazzo dagli occhi di biglia è un demone a s-forma di piccolo lord, ma non ho voglia di leggerlo”.
Questo pensiero mi tenne, o mi trattenne; assaporai il tatto e l’olfatto del libricino modesto, carta zigrinata opaca, grafica fastidiosa. D’altronde, io, sotto i polpastrelli cercavo le nuvole.
Non mi ricordo affatto di come le parole si trasformarono in numeri. I nostri.
Qualche decina, forse un centinaio di ore dopo, ci incontrammo.
Lo intravidi dalla vetrina.
Il ragazzo dagli occhi di biglia mi aspettava ricurvo sul bicchiere di doppio whiskey, uncinato al bancone del locale, con una videocassetta stretta tra le mani.
Aprii la porta ed entrai nel sussulto del contraccuore, dove si sdoganava amore di plastilina al gusto vetriolo.
Dispose tutte le sue carte sul tavolo: schizofrenia giovanile, ego ipertrofico, ambiguità narcostupefacente, overdose di affetti tossici, berlino-stefania-bristol e la meditazione, una bozza di romanzo erotico nel cassetto, la poetessa alcolista, sono vegano e seguo l’antroposofia.
Raramente mi annoiai tanto.
Intanto misuravo la sua pelle e cercavo il baricentro dell’odore nelle dita lente delle mani, o tra i riflessi incustoditi dei capelli.
Non sapevo.
Non sapevo che dopo qualche giorno, e per diversi anni, lo avrei contratto.
Contagiata di buio.
Di buio e di poesia.
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: esternoluce
il 29/12/2015 alle 12:37
Inviato da: MaryRead
il 18/11/2009 alle 12:38
Inviato da: readytostay
il 27/08/2009 alle 17:18
Inviato da: cafcapress
il 27/08/2009 alle 17:13
Inviato da: cafcapress
il 27/08/2009 alle 17:12