senza età

II


Il ragazzo cominciò a stupirsi di quei pensieri. Forse la chiesa, con quel sicomoro che vi cresceva all'interno, era frequentata da fantasmi. Aveva fatto sì che un sogno si ripetesse per la seconda volta, e adesso gli stava suscitando una sensazione di rabbia contro le sue compagne, sempre tanto fedeli. Bevve un po' di vino, che gli era avanzato dalla cena della sera precedente, e si strinse nella giacca. . Sapeva bene, lui, come di lì a qualche ora, con il sole a picco, il caldo sarebbe stato così intenso da impedirgli di condurre le pecore nei campi. Sarebbe stata l'ora in cui tutta la Spagna dormiva, inestate: il caldo durava fino alla sera. E per tutta la giornata lui avrebbe dovuto portarsi dietro la giacca. Eppure, ogniqualvolta pensava di lamentarsi per quel peso, si rammentava che proprio quello gli aveva impedito di sentire freddo al mattino. La giacca aveva un suo motivo, proprio come il ragazzo. Dopo due anni trascorsi fra le pianure dell'Andalusia, egli ormai conosceva a memoria tutte le città della regione, e questa era la sua grande ragione di vita: viaggiare. Stava pensando che, questa volta, avrebbe spiegato alla giovane ilmotivo per cui un semplice pastore sapeva leggere: fino a sedici anni era stato in seminario. I suoi genitori, infatti, volevano che divenisse prete e costituisse motivo di orgoglio per un modestafamiglia contadina che lavorava solo per sfamarsi e dissetarsi, come le pecore. Aveva studiato latino, spagnolo e teologia. Ma, fin da bambino, sognava di conoscere il mondo, e questo era ben più importante che non conoscere Dio o i peccati degli uomini. Un pomeriggio, in visita alla famiglia, aveva trovato il coraggio di annunciare al padre la propria intenzione di non fare il prete. Perché voleva viaggiare. Per questo villaggio sono già passati uomini provenienti da ogni parte del mondo, figliuolo mio gli aveva risposto il padre. vengono in cerca di cose nuove, ma le persone sono sempre uguali. Sispingono fino alla collina per vedere il castello e credono che il passato sia stato migliore del presente. Hanno capelli biondi o pelle scura, ma sono uguali agli uomini del nostro villaggio. Ma io non conosco i castelli delle terre da cui loro vengono, aveva ribattuto il ragazzo. Questi uomini, quando conoscono i nostri campi e le nostre donne, dicono che vorrebbero vivere qui per sempre, aveva proseguito il padre. Voglio conoscere le donne e le terre da cui sono venuti quegli uomini, aveva insistito il ragazzo. Perché loro, poi, non si fermano mai qui. Quegli uomini hanno le borse piene di denaro, aveva aggiunto una volta il padre. Fra di noi, soltanto i pastori viaggiano. Allora farò il pastore. Il padre non aveva detto altro. Il giorno dopo gli aveva consegnato una borsa con tre antiche monete d'oro spagnole. Un giorno le ho trovate in un campo: erano destinate alla Chiesa, come tua dote. Compra il tuo gregge e vai per il mondo fino a quando non imparerai che il nostro castello è il più importante e lenostre donne sono le più belle. E gli aveva dato la sua benedizione. Anche negli occhi del padre il ragazzo aveva letto quel desiderio di andare per il mondo: un desiderio ancora vivo, malgrado l'uomo avesse tentato diseppellirlo per decine d'anni con acqua, cibo, e con un luogo sempre uguale dove trascorrere tutta la notte. L'orizzonte si tinse di rosso e,poi, spuntò il sole. Il ragazzo ripensò alla conversazione avuta con il padre e provò un senso di gioia: aveva ormai conosciuto molti castelli e molte donne, ma nessuna era uguale a colei che lo attendeva di li a due giorni. Quanto a lui, possedeva una giacca, un libro che poteva scambiare con un altro e un gregge di pecore. Eppure, la cosa più importante era cheogni giorno potesse realizzare il grande sogno della sua vita: viaggiare. Quando si fosse stancato delle campagne dell'Andalusia, avrebbe potuto vendere le pecore e fare il marinaio. Quando si fosse stancato del mare, avrebbe potuto conoscere molte città, molte donne, molte occasioni per essere felice. Forse è così per tutti noi, pensò il pastore. Anche per me, che non penso ad altre donne da quando ho conosciuto la figlia del commerciante. Guardò il cielo. Secondo i suoi calcoli, sarebbe arrivato a Tarifa prima di pranzo. Là avrebbe potuto scambiare il suo libro con uno più voluminoso, riempirsi la bottiglia di vino e farsi barba e capelli. Doveva prepararsi all'incontro con la giovinetta e non voleva neppure pensare all'eventualità che un altro pastore, con più pecore, fosse arrivato prima dilui a chiedere la sua mano. E’ proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante, pensò mentre guardavadi nuovo il cielo e affrettava il passo. Si era appena ricordato che a Tarifa viveva una vecchiacapace di interpretare i sogni. E, quella notte, lui aveva fatto un sogno che aveva già fatto un altra volta. La vecchia condusse il ragazzo in una stanza in fondo alla casa, separata dalla sala da una tenda fatta di strisce di plastica colorata. Là dentro c'erano un tavolo, un'immagine del Sacro Cuore diGesù e due sedie. La vecchia si sedette e lo invitò a fare altrettanto. Poi gli prese le mani pregò sottovoce. Sembrava una preghiera zingara. Il ragazzo aveva già incontrato molti zingari nel suo cammino: anche loro viaggiavano, ma non badavano alle pecore. La gente diceva che gli zingari passassero la vita a imbrogliare gli altri. E si diceva anche che avessero stretto un patto con il demonio e cherapissero bambini da impiegare come schiavi nei loro misteriosi accampamenti. Da piccolo, il ragazzo era stato sempre terrorizzato dall'idea di essere rapito dagli zingari: e adesso, mentre la vecchia gli teneva le mani, questo antico terrore era risorto. Ma c'è l'immagine del Sacro Cuore di Gesù, pensò, cercando di tranquillizzarsi. Non voleva che la mano gli cominciasse a tremare e la vecchia si accorgesse della sua paura. In silenzio recitò un paternostro. Interessante, disse la vecchia, senza distogliere lo sguardo dalla mano del ragazzo. E di nuovo tacque. Il pastore stava cominciando a innervosirsi. Le mani cominciarono involontariamente a tremargli, e la donna se ne accorse. Lui le ritrasse rapidamente. Non sono venuto qui per farmi leggere la mano, disse, pentito di essere entrato in quella casa. Per un attimo pensò che fosse meglio pagare e andarsene via senza sapere nulla: stava dando troppa importanza a un sogno che si era ripetuto. Non sono venuto qui per farmi leggere la mano, disse, pentito di essere entrato in quella casa. Per un attimo pensò che fosse meglio pagare e andarsene via senza sapere nulla: stava dando troppa importanza a un sogno che si era ripetuto. Un altro trucco, pensò il ragazzo. Eppure decise di rischiare. Un pastore corre sempre il rischio dei lupi o della siccità, ma è questo che rende più eccitante il suo lavoro. Ho fatto lo stesso sogno due volte di seguito, disse. Ho sognato di trovarmi in un pascolo con le miepecore, ed ecco che appariva un bambino che cominciava a giocare con gli animali. Non mi piaceche tocchino le pecore, loro hanno sempre paura degli estranei. Ma i bambini riescono sempre a toccare gli animali senza farli spaventare. Non so il perché. Non so come mai gli animali riconoscano l'età degli esseri umani. Torna al tuo sogno, disse la vecchia. Ho una pentola sul fuoco. E, oltretutto, tu hai pochi soldi e non puoi prenderti tutto il mio tempo.Per un po', il bambino continuava a giocare con le pecore, proseguì il ragazzo, un po' intimidito. E poi, all'improvviso, mi prendeva per la mano e mi conduceva fino alle Piramidi d'Egitto. Il ragazzo aspettò qualche istante per vedere se la vecchia conoscesse le Piramidi d'Egitto. Ma quella rimase in silenzio.Poi, davanti alle Piramidi d'Egitto, pronunciò le ultime parole lentamente, perché la vecchia potessecomprenderle bene, il bambino mi diceva “Se verrai fin qui, troverai un tesoro nascosto.” E quando stava per mostrarmi il luogo esatto, mi sono svegliato. Tutte e due le volte. La vecchia si mantenne silenziosa ancora per un po' di tempo. Poi afferrò di nuovo le mani del ragazzo per studiarle attentamente. Adesso non ti chiederò niente, gli disse. Ma voglio un decimo del tesoro, se lo troverai. Il ragazzo rise. Di felicità. Così, per via diun sogno che parlava di tesori nascosti, avrebbe risparmiato un po' del denaro che possedeva. La vecchia doveva essere proprio una zingara, e gli zingari sono tutti dei somari. Interpreta il sogno, allora, le chiese il ragazzo. Prima giura. Giura che mi darai la decima parte del tuo tesoro in cambio di quanto ti dirò. Il ragazzo giurò, ma la vecchia gli chiese di ripetere il giuramento guardando l'immagine del Sacro Cuore di Gesù. E’ un sogno che appartiene al linguaggio del Mondo, spiegò lei. Posso interpretarlo, ma è un'interpretazione molto difficile. Perciò ritengo di meritare la mia parte in ciò che troverai. Ed ecco l'interpretazione: devi andare fino alle Piramidi d'Egitto. Io non ne ho mai sentito parlare, ma se chi te le ha indicate è un bambino, allora esse esistono. Là troverai un tesoro che ti farà ricco. Il ragazzo ne fu sorpreso e poi irritato. Per questo, non c'era bisogno di cercare quella vecchia.