senza età

III


Infine si ricordò che comunque non avrebbe pagato niente. Il ragazzo ne fu sorpreso e poi irritato. Per questo, non c'era bisogno di cercare quella vecchia. Infine si ricordò che comunque non avrebbe pagato niente. E' proprio questo il motivo per cui ti ho detto che il tuo sogno era difficile. Le cose semplici sono le più straordinarie e soltanto i saggi riescono a vederle. Ma io non sono una donna saggia, e quindidevo conoscere altre arti, come la lettura della mano. E come arriverò fino in Egitto? Io mi limito a interpretare i sogni. Non conosco il modo in cui trasformarli in realtà. Ecco perchédevo vivere di quanto mi danno le mie figlie. E se non riuscirò ad arrivare in Egitto?Io non verrò pagata. Non sarà certo la prima volta. E la vecchia non aggiunse altro. Poi chiese al ragazzo di andarsene, perché gli aveva dedicato giàmolto tempo. Il ragazzo se ne andò via deluso e deciso a non credere mai più nei sogni. Si ricordò che aveva alcune commissioni da fare: andò allo spaccio per procurarsi un po' di cibo, scambiò il suo libro con uno più voluminoso e, infine, si sedette su una panchina in piazza per gustare il vinello nuovo cheaveva acquistato. Era un giorno caldo e il vino, per uno di quei misteri insondabili, riusciva a rinfrescargli un po' il corpo. Le pecore le aveva lasciate all'ingresso della città, nella stalla di un suo nuovo amico. Conosceva molta gente da quelle parti, e per questo gli piaceva viaggiare: si finiscesempre per fare nuovi amici, anche senza bisogno di trascorrere insieme un giorno dopo l'altro nello stesso luogo. Quando si vedono sempre le stesse persone - ed era quanto gli accadeva in seminario -alla fine queste cominciano a far parte della nostra vita. E quando divengono parte della nostra vita, cominciano anche a volerla modificare. Se non ci comportiamo come loro si aspettano, si irritano. Sembra che tutti abbiano l'idea esatta di come dobbiamo vivere la nostra vita. E non sanno mai come devono vivere la loro. Come la donna dei sogni, che non sapeva trasformarli in realtà. Decise di aspettare che il sole si abbassasse un po', prima di proseguire con le pecore verso la campagna. Di lì a tre giorni avrebbe incontrato di nuovo la figlia del commerciante. Cominciò a leggere il libro che aveva avuto da un prete di Tarifa: era un librone, che parlava di un funerale fin dalla prima pagina. I nomi dei personaggi, inoltre, erano complicatissimi. Se un giorno dovessi scrivere un libro, pensò, inserirei un personaggio che compare una volta per tutte, per non costringere i lettori a passare il tempo a imparare a memoria i nomi degli altri. Quando finalmente Riuscì a concentrarsi un po' nella lettura -ed era una lettura piacevole, giacché parlava di una sepoltura nella neve, il che gli trasmetteva una sensazione di freddo sotto quel sole cocente -un vecchio gli si sedette accanto e tentò di intavolare una conversazione. Che cosa stanno facendo? domandò il vecchio indicando le persone nella piazza. Stanno lavorando, rispose il ragazzo seccamente e, di nuovo, finse di concentrarsi nella lettura. In realtà stava pensando di tosare le pecore davanti alla figlia del commerciante per farle vedere tutte le cose interessanti che sapeva fare. Si era già immaginato la scena un mucchio di volte: e tutte le volte la giovane si stupiva quando lui si metteva a spiegarle come le pecore debbano essere tosate con un movimento dal dietro in avanti. Tentava, inoltre, di ricordare qualche storia divertente da raccontarle mentre tosava le pecore. In gran parte queste storie le aveva lette nei libri, ma gliele avrebbe raccontate come se le avesse vissute personalmente. Lei non avrebbe mai notato ladifferenza, perché non sapeva leggere i libri. Ma quello voleva chiacchierare comunque. Gli mandò quale libro stesse leggendo. Il ragazzo pensò di mostrarsi brusco e cambiare panchina, ma suo padre gli aveva insegnato il rispetto per le persone più anziane. Quindi gli porse il libro, per due motivi: primo, perché non sapeva pronunciarne il titolo. E, secondo, perché nel caso il vecchio non sapesse leggere, sarebbe stato egli stesso a cambiare panchina per non sentirsi umiliato. Mmm... mormorò quegli, rigirando il volume da tutti i lati, quasi fosse un oggetto estraneo. E’ un libro importante, ma è molto noioso. Il ragazzo ne fu sorpreso. Anche il vecchio sapeva leggere, e quel libro lo aveva già letto. E se il libro era davvero noioso come affermava lui, era ancora in tempo a scambiarlo con un altro. E’ un libro che parla di qualcosa di cui parlano quasi tutti i libri, proseguì il vecchio. Dell'incapacitàdella gente di scegliere il proprio destino. E conclude facendo in modo che tutti credano allamenzogna più grande del mondo. Qual è la menzogna più grande del mondo? gli domandò, sorpreso, il ragazzo. E’ questa: che a un certo momento della nostra esistenza, perdiamo il controllo della nostra vita, che comincia così a essere regolata dal destino. E’ questa la menzogna più grande del mondo. A me non è accaduto, affermò il ragazzo. Volevano che facessi il prete, ma io ho deciso di fare il pastore. Meglio così, soggiunse il vecchio. Perché a te piace viaggiare.Ha indovinato il mio pensiero, rifletto il ragazzo. Il vecchio, intanto, sfogliava il grosso libro, senza la minima intenzione di restituirglielo. Il pastore notò che era vestito in modo strano: aveva l'aria di essere un arabo; cosa non poi straordinaria in quella regione. L'Africa si trovava a qualche ora appena da Tarifa: bastava solo attraversare il piccolo stretto con un'imbarcazione. Molte volte, in città, comparivano arabi che facevano acquisti e recitavano strane preghiere più volte al giorno. Da dove venite, voi? domandò il ragazzo al vecchio. Da molti luoghi. Nessuno può essere originario di molti luoghi, rispose il ragazzo. Io sono un pastore e posso trovarmi in molti luoghi, ma sono originario di uno soltanto, di una città che si trova vicino a un antico castello. E’ lì che sono nato. Allora possiamo dire che io sono nato a Salem. . Il ragazzo non sapeva dove fosse Salem, ma non voleva domandarlo per non sentirsi umiliato della propria ignoranza. Si trattenne ancora un po' di tempo a fissare la piazza. Le persone andavano evenivano, e sembravano molto indaffarate. Come sempre.Non era proprio una pista. Ma sapeva che Salemnon si trovava in Andalusia. Altrimenti avrebbedovuto conoscerla. E che cosa fate a Salem? insistette. Che cosa faccio a Salem? per la prima volta il vecchio scoppiò in una risata di cuore. Ma io sono il re di Salem!La gente racconta cose alquanto strane, pensò il ragazzo. Alle volte è meglio stare con le pecore, che se ne stanno zitte, e cercano soltanto cibo e acqua. Oppure è meglio intrattenersi con i libri, cheraccontano storie incredibili ogniqualvolta vogliamoascoltarle. Ma quando parliamo con gli altri,questi dicono certe cose e noi non sappiamo più come proseguire la conversazione. Il mio nome è Melchisedek, disse il vecchio. Quante pecore possiedi? Quante ne sono sufficienti, rispose lui. Il vecchio cominciava a voler sapere un po' troppo della sua vita. Allora ci troviamo davanti a un problema. Non posso aiutarti fino a quando riterrai di avere pecore a sufficienza. Il ragazzo si irritò. Non stava mica chiedendo aiuto. Era il vecchio che gli aveva chiesto del vino,due chiacchiere e il libro. Restituitemi il libro, disse. Devo andare a riprendermi le pecore e proseguire. Dammi un decimo delle tue pecore, disse il vecchio E io ti insegnerò come raggiungere il tesoro nascosto. Il ragazzo, allora, di nuovo ripensò al sogno e all'improvviso tutto gli fu chiaro. La vecchia non gli aveva chiesto nulla, ma quell'uomo che forse era suo marito sarebbe riuscito a strappargli molto più denaro in cambio di un'informazione che non esisteva. Anche il vecchio doveva essere uno zingaro. Prima che il ragazzo potesse dire alcunché, tuttavia, il vecchio si chinò, afferrò un ramoscello e cominciò a scrivere sulla sabbia della piazza. Mentre si chinava, qualcosa gli brillò sul petto, con tanta intensità che quasi abbagliò il ragazzo. Ma con un movimento troppo rapido per un uomo della sua età, il vecchio coprì immediatamente quel bagliore con il mantello. Gli occhi del ragazzo tornarono alla normalità e lui Riuscì a scorgere ciò che l'uomo stava scrivendo.