senza età

XXIII


Il ragazzo guardò le palme dell'oasi. Un tempo faceva il pastore e lì c'erano tante pecore. Fatima era più importante del tesoro. Anche i guerrieri cercano i loro tesori, proseguì la giovane, come se stesse indovinando il pensiero del ragazzo. E le donne del deserto sono orgogliose dei loro guerrieri. Poi riempì di nuovo la brocca e se ne andò via. Tutti i giorni il ragazzo si recava al pozzo per aspettare Fatima. Le raccontò del tempo in cui faceva il pastore, del re, del negozio di cristalli. Diventarono amici e, tranne il quarto d'ora che trascorreva insieme a lei, il resto della giornata era per lui infinitamente lungo da passare. Ormai si trovava nell'oasi da quasi un mese quando, un giorno, il Capo della Carovana convocò tutti per una riunione. Non sappiamo quando la guerra finirà, e non possiamo proseguire il viaggio, disse. I combattimenti potranno durare per lungo tempo, forse per molti anni. Vi sono guerrieri forti e valorosi da entrambi i lati, e in entrambi gli eserciti è ben vivo l'onore di combattere. Non è una guerra fra buoni e cattivi: è una guerra tra forze che combattono per lo stesso potere. E quando inizia una battaglia di questo genere, si prolunga più delle altre, perché Allah è con tutte e due le parti. Poi la folla si disperse. Quel pomeriggio, il ragazzo incontrò di nuovo Fatima e le raccontò della riunione. Il secondo giorno che ci siamo incontrati, disse Fatima, mi hai dichiarato il tuo amore. Poi mi hai insegnato tante cose belle, come il Linguaggio e l'Anima del Mondo. A poco a poco, tutto questo mi ha fatto diventare parte di te. Il ragazzo ascoltava la voce di lei e gli sembrava più bella del rumore del vento tra le foglie delle palme. Era da lungo tempo che ti aspettavo qui, presso questo pozzo. Non riesco a rammentare il mio passato, la Tradizione, il modo in cui gli uomini si aspettano che si comportino le donne del deserto. Fin da bambina sognavo che il deserto mi avrebbe portato il più grande regalo della mia vita. Finalmente questo regalo è arrivato, e sei tu. Il ragazzo pensò di sfiorarle la mano. Ma Fatima stringeva i manici della brocca. Mi hai parlato dei tuoi sogni, del vecchio re e del tesoro. Mi hai parlato dei segnali. Perciò non ho paura di nulla, perché sono stati questi segnali a condurti fino a me. E io appartengo al tuo sogno, alla tua Leggenda Personale, come la chiami tu. Perciò desidero che tu prosegua il viaggio verso ciò che cercavi. Se dovrai attendere la fine della guerra, bene. Ma se dovrai partire prima, allora va' verso la tua leggenda. Le dune si trasformano con il vento, ma il deserto rimane sempre uguale. Cos ì sarà per il nostro amore. Maktub, aggiunse. Se farò parte della tua leggenda, un giorno tornerai. Dopo quell'incontro con Fatima il ragazzo era triste. Ripensava a tutta la gente che aveva conosciuto. I pastori sposati incontravano grandi difficoltà nel convincere le proprie mogli della necessità di girare per le campagne. L'amore richiedeva la vicinanza della persona amata. Il giorno dopo ne parlò con Fatima. Il deserto porta via i nostri uomini e non sempre li restituisce, disse lei. Perciò noi ci adattiamo. E loro entrano a far parte dell'esistenza delle nuvole senza pioggia, degli animali che si nascondono fra i sassi, dell'acqua che sgorga generosa dalla terra. Entrano a far parte di tutto, e diventano l'Anima del Mondo. Alcuni fanno ritorno. E allora tutte le altre donne sono felici, perché un giorno potranno tornare anche gli uomini da loro attesi. Io, prima, guardavo queste donne ene invidiavo la felicità. Adesso avrò anch'io qualcuno da attendere. Sono una donna del deserto, e ne sono orgogliosa. Desidero che anche il mio uomo possa muoversi libero come il vento che sposta le dune. Desidero anch'io poter vedere il mio uomo nelle nuvole, negli animali e nell'acqua.