senza età

XXVIII


Eccomi, disse il ragazzo. Non dovresti essere qui, rispose l'Alchimista. O forse la tua Leggenda Personale prevedeva che tu arrivassi fin qui?I clan sono in guerra. Non è possibile attraversare il deserto. L'Alchimista smontò dal suo cavallo e fece un cenno al ragazzo perché entrasse insieme con lui nella tenda: una tenda uguale a tutte le altre che il ragazzo aveva visto nell'oasi, diversa soltanto dalla grande tenda centrale, che ricordava lo sfarzo di certi racconti fantastici. Vi cercò gli strumenti e i forni dell'alchimia, ma non trovò nulla. C'erano soltanto alcuni libri l'uno sull'altro, un focolare per cucinare e dei tappeti con misteriosi disegni. Siediti, mentre io preparo un po' di tè, disse l'Alchimista. E mangeremo insieme questi sparvieri. Il ragazzo ebbe il sospetto che fossero gli stessi uccelli che aveva visto il giorno precedente, ma non disse nulla. L'Alchimista accese il fuoco e, ben presto, un delizioso profumo di carne si diffuse perla tenda: era più buono del profumo dei narghilè. Perché volevi vedermi? domandò il ragazzo. Per via dei segnali, rispose l'Alchimista. Il vento mi ha raccontato che saresti venuto. E che avresti avuto bisogno di aiuto. Non io, ma l'altro straniero, l'inglese. Era lui che ti stava cercando. Lui deve trovare altre cose prima di trovare me. Ma è sulla strada giusta. Ha cominciato a guardareil deserto. E io?Quando si vuole una cosa, tutto l'universo cospira affinché si riesca a realizzare il sogno, affermò l'Alchimista ripetendo le parole del vecchio re.Il ragazzo comprese. Adesso c'era un altro uomo sulla sua strada, per condurlo fino alla sua Leggenda Personale. Allora sarai tu il mio maestro?No, tu sai già tutto ciò di cui hai bisogno. Io milimiterò a farti proseguire verso il tuo tesoro. I clan sono in guerra, ripeté il ragazzo. Conosco il deserto. Ho già trovato il mio tesoro. Posseggo un cammello, il denaro del negozio di cristalli e cinquanta monete d'oro. Potrei essere un uomo ricco nella mia terra. Ma niente di tutto ciò è vicino alle Piramidi, disse l'Alchimista. Ho Fatima: è un tesoro più grande di tutto quello che sono riuscito a radunare fino a ora. Ma neppure lei è vicina alle Piramidi. In silenzio mangiarono gli sparvieri. L'Alchimista aprì una bottiglia e versò un liquido rosso nel bicchiere del ragazzo. Era vino, uno dei migliori vini che lui avesse mai bevuto in vita sua. Ma il vino era proibito dalla legge. Il male non è ciò che entra nella bocca di un uomo, disse l'Alchimista. Il male è ciò che ne esce. Il ragazzo cominciò a sentirsi un po' alterato per via del vino. Ma l'Alchimista gli incuteva paura. Si sedettero fuori della tenda, guardando la luna che, brillando, offuscava le stelle. Bevi e distraiti un po', disse l'Alchimista, notando che il ragazzo cominciava a essere sempre più allegro. Riposa, come sempre riposa un guerriero prima del combattimento. Ma non dimenticare che il tuo cuore si trova là dove si trova il tuo tesoro. Ed è necessario che il tuo tesoro sia ritrovato affinché tutto ciò che hai scoperto durante il cammino possa avere un significato. Domani vendi il tuo cammello e compra un cavallo. I cammelli sono traditori: procedono per migliaia di passi, senza dare alcun segno di stanchezza. D'improvviso, però, si inginocchiano e muoiono. I cavalli, invece, si stancano a poco a poco. E tu sarai sempre in grado di sapere quanto puoi chiedere loro, oppure il momento in cui moriranno. La sera successiva, il ragazzo si presentò con un cavallo davanti alla tenda dell'Alchimista. Aspettò un po' e quegli comparve, in groppa al suo animale e con il falco sulla spalla sinistra.