senza età

XL


“Sapevo che i versi di mio figlio poeta erano belli e immortali,” disse rivolto all'angelo, fra le lacrime. “Vorrei che mi dicessi quale delle sue poesie queste persone stanno recitando.” L'angelo, allora, si avvicinò al vecchio con affetto: si sedettero entrambi su una delle panchine che si trovavano in quel luogo immenso. “I versi del tuo figliolo poeta sono stati molto popolari a Roma,” disse l'angelo. “Piacevano a tutti, e tutti si divertivano. Ma quando il regno di Tiberio ebbe fine, anche i suoi versi furono dimenticati. Queste parole sono quelle del tuo figliolo che è entrato nell'esercito.” Il vecchio guardò l'angelo con sorpresa. “Tuo figlio è andato militare in un luogo distante ed è divenuto centurione. Era anche un uomo giusto e buono. Un pomeriggio, uno dei suoi servi cadde ammalato e stava per morire. Tuo figlio, allora, avendo sentito parlare di un Maestro che guariva gli ammalati, camminò per giorni e giorniin cerca di quell’ uomo. Strada facendo, scoprì che l'uomo di cui andava in cerca era il Figlio di Dio. Incontrò altre persone che erano state guarite da lui, apprese i suoi insegnamenti e, pur essendo un centurione romano, si convert ì alla sua fede. Finché, una mattina, giunse al cospetto del Maestro. Gli raccontò del servo ammalato. E il Maestro si offrì di riaccompagnarlo fino a casa. Ma il centurione era un uomo di fede e, guardandolo nel profondo degli occhi, capì di trovarsi al cospetto del Figlio di Dio, quando tutti intorno a loro si alzarono. ” “Queste sono le parole di tuo figlio,” disse l'angelo al vecchio. “Sono le parole che pronunciò davanti al Maestro in quel momento e che non furono mai più dimenticate: Signore, io non sono degno che entri nella mia casa, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà salvo.” L'Alchimista spostò il suo cavallo. Indipendentemente dalle proprie azioni, ogni persona sulla terra rappresenta sempre il ruolo principale nella storia del mondo, disse lui. E normalmente non lo sa. Il ragazzo sorrise. Non aveva mai pensato quanto la vita potesse essere importante per un pastore. Addio, disse l'Alchimista. Addio, rispose il ragazzo. Il ragazzo avanz ò per due ore e mezzo nel deserto, tentando di ascoltare con attenzione quanto gli diceva il cuore. Era questo che gli avrebbe rivelato il punto esatto in cui il tesoro era nascosto. Dove sarà il tuo tesoro, lì si troverà anche il tuo cuore, aveva detto l'Alchimista. Ma il cuore gli parlava di altre cose. Gli raccontava con orgoglio la storia di un pastore che aveva lasciato le sue pecore per seguire un sogno ripetutosi per ben due notti. Gli parlava della Leggenda Personale e di tanti uomini che si erano comportati proprio così, che erano andati in cerca di terre lontane o di belle donne, affrontando gli uomini della propria epoca con i loro preconcetti e le loro idee. Gli parlò per tutto il tempo di viaggi, di scoperte, di libri e di profondi cambiamenti. Mentre stava per iniziare a risalire una duna, e solo in quel momento, il cuore gli sussurrò all'orecchio: Presta attenzione al luogo in cui piangerai, perché lì mi trovo io, e lì si trova il tuo tesoro.Il ragazzo cominciò a risalire la duna lentamente. Il cielo, trapunto di stelle, mostrava di nuovo la luna piena. Avevano camminato per un mese attraverso il deserto. La luna illuminava anche le dune, creando un gioco di ombre che faceva apparire il deserto come un mare ondeggiante e che ricordava al giovane il giorno in cui aveva lasciato andare liberamente un cavallo nel deserto, dando così un segnale positivo all'alchimista. E la luna, infine, illuminava il silenzio del deserto e il viaggio che compiono gli uomini in cerca di tesori. Quando, alcuni minuti dopo, giunse sulla sommità della duna, il suo cuore ebbe un sussulto:illuminate dal chiarore della luna piena e dal candore del deserto, si ergevano maestose e solenni lePiramidi d'Egitto.