Creato da camilloiuy il 30/09/2008

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XXXVIII

Post n°189 pubblicato il 24 Settembre 2009 da camilloiuy

Tu sei saggio perché vedi le cose da lontano, rispose il giovane. Ma non conosci l'Amore. Se non ci fosse stato un sesto giorno nella creazione, non esisterebbe l'uomo, e il rame sarebbe sempre rame e il piombo sarebbe sempre piombo. Ognuno ha la propria Leggenda Personale, è vero, ma un giorno questa Leggenda Personale diventerà una realtà. Allora bisogna trasformarsi in qualcosa di migliore
e creare una nuova Leggenda Personale, fino a quando l'Anima del Mondo sarà realmente una cosa sola.
Il Sole divenne pensieroso e decise di brillare più forte. Il vento, che stava godendosi la discussione, soffiò anch'esso più forte, affinché il Sole non giungesse al ragazzo.
Per questo esiste l'Alchimia, aggiunse. Affinché ogni uomo cerchi il proprio tesoro e lo scopra e poi desideri essere migliore di quanto non fosse nella vita precedente. Il piombo svolgerà il proprio ruolo fino a quando il mondo non ne avrà più bisogno. Ma poi dovrà trasformarsi in oro. E’ quanto fanno gli Alchimisti: dimostrano che, ogniqualvolta cerchiamo di essere migliori di quello che siamo, anche tutto quanto ci circonda diventa migliore.
Perché, allora, dici che io non conosco l'Amore? domandò il Sole.
Perché amore non significa essere immobile come il deserto, n‚ scorrazzare per il mondo come il vento, n‚ vedere tutto da lontano, come fai tu. L'Amore è la forza che trasforma e migliora l'Anima del Mondo. Quando, per la prima volta, sono riuscito a penetrarla, ho creduto che fosse perfetta. Ma poi mi sono accorto che era un riflesso di tutte le creature, e che aveva le sue guerre e le sue passioni. Siamo noi che alimentiamo l'Anima del Mondo: e la terra su cui viviamo sarà migliore o
peggiore, se noi saremo migliori o peggiori. E’ qui che entra la forza dell'Amore, perché quando amiamo desideriamo sempre essere migliori di quanto siamo.
Che cosa vuoi, tu, da me? domandò il Sole.
Che mi aiuti a trasformarmi in vento, rispose il ragazzo.
La Natura mi conosce come la più saggia fra le creature, disse il Sole. Ma non so come trasformarti in vento.
Con chi devo parlare, allora?
Per un momento, il Sole rimase taciturno. Il vento, che stava ascoltando, avrebbe diffuso per il mondo come la sua sapienza fosse limitata. Eppure, non c'era modo di sfuggire a quel ragazzo, che parlava il Linguaggio del Mondo.
Parlane con la Mano che ha scritto tutto, disse il Sole.
Il vento lanciò un grido di gioia e soffiò con più forza che mai. Le tende cominciarono a essere strappate via dalla sabbia e gli animali si liberarono delle redini. Sulla roccia, gli uomini si stringevano gli uni agli altri per non essere trascinati via.
Il ragazzo si rivolse allora alla Mano che aveva scritto Tutto. Ma, invece di rivolgerle la parola, tacque, sentendo che anche l'universo si manteneva in silenzio.
La forza dell'Amore sprizzò dal suo cuore e il ragazzo cominciò a pregare. Era una preghiera che non aveva mai recitato prima, perché si trattava di una preghiera senza parole e in cui non si chiedeva nulla. Lui non stava ringraziando perché le pecore avevano trovato un pascolo, n‚ stava implorando per vendere più cristalli, n‚ stava chiedendo che la donna incontrata attendesse il suo ritorno. Nel silenzio che ne seguì,il ragazzo capì che il deserto, il vento e anche il sole cercavano i
segnali che quella Mano aveva scritto, nel tentativo di ritrovare il proprio cammino e di capire quanto fosse scritto su un semplice smeraldo. Sapeva che quei segnali erano sparpagliati sulla Terra e nello Spazio, che apparentemente non avevano alcun motivo o significato e che n‚ i deserti, n‚ i venti, n‚ i soli, e neppure gli uomini sapevano perché mai fossero stati creati. Ma quella Mano aveva un motivo per tutto: solo lei poteva operare miracoli, poteva trasformare gli oceani in deserti,
e gli uomini in vento. Perché soltanto lei capiva che un disegno superiore spingeva l'Universo a un punto in cui i sei giorni della creazione si sarebbero trasformati nella Grande Opera.
E il ragazzo si immerse nell'Anima del Mondo: si rese conto di come essa facesse parte dell'Anima
di Dio e di come l'Anima di Dio fosse la sua stessa anima. E, in quel momento, fu consapevole che anch'egli avrebbe potuto compiere miracoli.
Quel giorno il Simum soffiò come non aveva mai soffiato. Per molte generazioni gli arabi si tramandarono la leggenda di un ragazzo che si era trasformato in vento, che aveva quasi distrutto un accampamento militare e sfidato il potere del più importante generale del deserto.
Quando il Simum cessò di soffiare, tutti guardarono verso il luogo in cui si trovava il ragazzo. Ma questi non c'era più: si trovava accanto a una sentinella che, quasi coperta di sabbia, sorvegliava l'altro lato dell'accampamento.
Gli uomini erano spaventati da quella stregoneria. Soltanto due persone sorridevano: l'Alchimista, perché aveva trovato il suo giusto discepolo, e il Generale, perché il discepolo aveva capito la gloria di Dio.
Il giorno dopo, il Generale si congedò dal ragazzo e dall'Alchimista, facendoli guidare da una scorta dovunque essi volessero.
I due viaggiarono tutto il giorno. All'imbrunire, giunsero davanti a un monastero copro.
L'Alchimista congedò la scorta e smontò da cavallo.
Da qui in poi procederai da solo, disse l'Alchimista. Sono tre ore appena fino alle Piramidi.
Grazie, disse il ragazzo. Mi hai insegnato il Linguaggio del Mondo.
Ti ho soltanto ricordato quanto già conoscevi.
L'Alchimista bussò alla porta del monastero. Venne ad aprire un monaco tutto vestito di nero. Si scambiarono alcune frasi in copto e, poi, l'Alchimista invitò il ragazzo a entrare.
Gli ho chiesto di lasciarmi usare per qualche tempo la cucina, spiegò.
Si avviarono verso la cucina del monastero. L'Alchimista accese il fuoco e il monaco gli portò un po' di piombo, che l'alchimista sciolse in un vaso di ferro. Quando il piombo si fu liquefatto,

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