il canto del gitano

percorsi


Siediti.chiudi gli occhi e respira lentamente.immagina di essere seduto davanti a una finestra, piccola.di fronte a te vedi una grande città, guarda il campanile che si staglia sulla collina, osserva le antenne sopra i tetti, in lontananza, i fiori che ondeggiano, mossi dal vento. piove.senti il ticchettio della pioggia che ti rimbalza nei pensieri, che bussa ai ricordi, che stordisce il tuo sguardo e scivola nel riflesso dei tuoi occhi immobili.senti un grumo di parole che ti raschia la gola e i rumori della vita che ti circonda che rotolano nel buio sentiero che li dovrebbe portare fino in fondo alla tua mente e che, invece, li fa perdere, echeggiare e morire nella testa.ti sporgi leggermente dalla finestra, quanto basta perché una goccia di pioggia ti cada sul viso.è lì, in un punto qualsiasi della fronte, ma la senti che vuole scendere, vuole conoscerti o vuole semplicemente scappare, tornare insieme alle altre, per diventare, prima o poi mare.scivola giù, ti sfiora un sopracciglio, che la respinge, torna indietro e poi riparte, si insinua nel pendio che divide l'occhio dal naso e cerca di cibarsi delle tue lacrime, ma tu non glie le offri.si trascina sulla tua guancia, ha paura. ha lasciato una scia fresca sul tuo viso accaldato. sta perdendo corpo.arrivata quasi vicino al  mento si arresta, forse, per prendere fiato.alzi una mano e la porti vicino a lei. potresti spazzarla via e non ti opporrebbe resistenza, invece la adagi su un dito, la guardi mentre si aggrappa alla tua pelle e cerca, ancora, di bere, ma inutilmente. hai le mani un po' secche.tendi la mano fuori dalla finestra e lì un'altra goccia ti cade sul dito.si abbracciano e cadono giù, sul bordo della finestra e scivolano e si separano e si uniscono ad altre goccie e cadono in strada e lì un fiumiciattolo le porta lontano, verso il fiume che le porterà al mare.non asciughi la scia che ti ha lasciato in viso e senti la brezza che viene a bere su di te, che beve ciò che resta della piccola goccia, per portarla al vento, che la restituirà alle nuvole e loro, la daranno al mare.un giorno andrai al mare e proprio quando ti sarai dimenticato della piccola goccia che hai salvato, sentirai che qulacosa ti scivola sul volto, bagnato; disegna il tuo profilo e, brillando, se ne va.