il canto del gitano

Post N° 22


è molto tempo che non faccio della mia vita parole.per troppo tempo,infatti sono venute a mancare.adesso che il tempo mi è trascorso addosso come una vecchia pellicola e vedo i ricordi muoversi velocemente e in modo sgraziato,adesso che anche quelli più prossimi sembrano essere lontani,adesso,dopo molto tempo,di nuovo,scrivo.ho conosciuto così tante persone da sospettare d'aver dimenticato molte cose appartenute a quel passato che ho tanto odiato,per poter ricordare i loro nomi ed i loro visi.ho provato così tante sensazioni da provare compassione per quella parte di me che si crogiolava in quelle poche emozioni che sembravano bastare.ho scoperto di avere così tante pretese da non poter più tollerare di accontentarmi di ciò che il cielo lascia cadere come avanzo.ho smesso di sognare,di sperare,di illudermi. ho imparato a sfidare sempre il peggio come unica possibilità,perché non potesse mai davvero arrivare ad essere sé stesso e così ho imparato ad assaporare ogni istante,senza attendere il seguete.ho imparato a non avere la pretesa di amare e di essere amata sempre e per sempre. l'amore ha i suoi misteri. adesso amo tutte le volte che ne ho voglia e smetto di farlo quando non ne vale la pena. l'amore non ha bisogno di aggrapparsi ad un viso,per essere tale. se esiste,esiste solo come necessità da sprigionare...e può anche disperdersi.in fondo la donna si prepara ogni mese ad amare,a ricevere amore e a creare con esso la vita,ma non ogni mese questo accade e tutta questa materia eterea si disperde.ogni sera,quando saluto le persone che amo e che odio intorno,lo faccio come fosse l'ultima volta che potessi amarle,odiarle e comunicare la mia esistenza.quando vado a dormire non ho più paura di lasciare andar ei miei sogni a desideri proibiti,perché se non dovessero attualizzarsi nel reale comune...lo avranno fatto nel mio.questa è la mia vita ed ora ne sono felice.