il canto del gitano

Divinità nell'ombra


ti guardo. dal basso della piramide osservo la tua sagoma in controluce.come sei bello,così scuro,così indefinito. Allungo una mano verso il tuo cielo e provo a farti restare in bilico tra le dita. Scivoli lentamente sul palmo della mia mano tesa Tengo sulla pelle l'ombra di un uomo. Sai appartenermi  solo come sagoma enon temi la mia stretta,ma semplicemente ti assopisci sul calore di un corpo.ti guardo.Potrei spostarmi verso l'ombra per farti sparire,per perderti e dimenticarmi di averti tenuto sospeso su una mano,ma soche se lo facessi, continuerei a cercarti in ogni linea senza luce.Sei così piccolo e leggero su di me, che avverto solo il peso del silenzio, quando smetti di respirare per qualche istante.. Hai paura di me anche se non posso ferirti. Sai cosa vorrei dirti ogni volta che comincio a parlare,perché tu sai ascoltare soprattutto tutte le parole che restano nascoste tra le altre che scivolano.Abbiamo due consistenze così diverse l'uno nell'altra,che non so immaginare come poterti amare.Sei qui,adesso ed io  non ho più nessun dio.