Creato da carpediem56maestral0 il 23/09/2006

come le nuvole

le guardi e credi di poter parlare di loro, di aver catturato la loro essenza ed ecco che sono altro e ancora altro e non le puoi incasellare, descrivere e neppure toccare...

 

 

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Stranezze ed altre amenità...

Post n°475 pubblicato il 14 Maggio 2009 da carpediem56maestral0
 

  “Prima di desiderare fortemente una cosa, è bene verificare quanto sia felice chi la possiede!” (Francois de La Rochefoucauld)

 

 

Che poi, come dice la Volp, a volte succedono cose strane.

Ad esempio mi è capitato di vedere ragazze (troppo) più giovani di me che stavano organizzandosi per andare in discoteca e di pensare, con una piccola stretta al cuore, che non mi avevano invitata.

Oppure mi è successo di provare rammarico perchè non ero stata inserita nella lista dei partecipanti ad una cerimonia in pompa magna, formale e piena di “personalità” o di sentirmi un tantino delusa nell’apprendere di una festa cui non avevo partecipato, organizzata da persone che non mi erano nemmeno simpatiche.

                                                     

Ma cos’era quel lieve senso di malessere? Quel non so chè tra il rimpianto e un accenno di dispiacere, frammisto a “ciò che poteva essere e non è stato”?

Eppure, ad una più attenta analisi, è bastato rispondere ad una semplice domanda per ristabilire la quiete nel mio cuore.

E’ stato sufficiente dare ascolto a quella vocina razionale e saggia (che da non si sa quale ripostiglio della mia interiorità ogni tanto mi viene in soccorso) che chiede serafica :

“Ma perché, a te sarebbe veramente piaciuto andare in discoteca? E ti saresti trovata bene in quella compagnia?

Oppure: “Sei proprio sicura che lo startene impettita ed annoiata ad ascoltare retorici e barbosi discorsi durante una letargica cerimonia, era quello che desideravi? E a quella festa, ti saresti divertita?”

                          

Ed ecco che, dopo qualche secondo di riflessione su tali avvincenti quesiti, mi sono sentita rispondere con mia somma sorpresa e sollievo:

“Ma quando mai ? Proprio per niente!”     

Ed era la pura, semplice, disarmante verità!

                              

Com'è allora che ci capita di desiderare, provando persino un piccolo dolore giù in fondo, cose che in realtà non desideriamo?  Com’è che rimpiangiamo compagnie in cui non vogliamo stare, feste a cui non ci interessa partecipare, inviti che non accetteremmo mai?

E’ forse un po’ come per l’erba del vicino?  Che tutto ciò che è fuori dalla nostra portata, solo per questo, ci appare appetibile?

      

Per intanto che riflettete introspettivamente su tali moti del cuore, voglio augurarvi un soleggiato e lieto fine settimana, pieno di inviti graditi fatti da persone che amate.

E se proprio vi sentite immalinconiti per qualsivoglia motivo pensate a me, povera Paperina quale oramai sono, su cui è previsto nel w. e. , pioggia, sempre pioggia, irrimediabilmente pioggia…

E questo almeno fino al mattino di lunedì!  

Sgrunt! 

                       

 
 
 
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