come le nuvole

Post N° 35


  Peace and love  Ho l’impressione, sempre più forte, che, ancora una volta (l’altra risale all’epoca del referendum sul divorzio), la classe politica italiana sia notevolmente più arretrata, in termini di civiltà e di salvaguardia dei diritti, rispetto al popolo che amministra. E mi riferisco ai pacs, al testamento biologico e all’eutanasia, all’uso delle droghe leggere  (tutti,  a mio parere, da correlare al concetto base e cioè che il cittadino è un adulto,  consapevole e libero, e, di conseguenza non necessitante di uno Stato-Balia che “lo tuteli” esercitando, in sua vece, la facoltà di scegliere . ( Altro concetto base è che se una legge prevede la facoltà di fare una certa cosa,  gli altri, i non d’accordo, non sono obbligati a fare alcunché se non lasciare liberi i loro simili che non la pensano come loro!!) E’ più arretrata perché  non avverte la necessità di fare riforme come, ad esempio, una seria revisione delle norme sull’adozione affinchè sia resa più veloce e non lasci, per intoppi burocratici, tanti bambini negli istituti;  una  revisione delle norme che regolano le scarcerazioni,  perché queste, pur continuando a garantire il diritto del detenuto al recupero, non offendano i diritti delle vittime e dei loro familiari con “liberazioni” che vanno contro il comune sentire;  (e, per carità, si cancellino definitivamente dall’Albo quei giornalisti che continuano a chiedere, ossessivamente, a madri sotto shock : Ma lei ha perdonato? Intende perdonare? equiparando, volutamente e in malafede, il perdono cristiano, processo intimo e graduale, con l’impunità per il colpevole !) Mi viene in mente l’attuale situazione napoletana che, ritengo, sia  anche  frutto di una giustizia lenta, spesso non consequenziale ai fatti, che non punisce e, se e quando lo fa, gli avvenimenti trattati sono talmente lontani nel tempo da far perdere, ad un’eventuale condanna e “biasimo sociale”, ogni effetto deterrente o risarcitorio.  E che dire dell’indulto, “alzata d’ingegno” incomprensibile (o forse troppo comprensibile), che ogni logica “terrena” non riesce a spiegarsi…. Ma come, se le carceri sono affollate, soluzione geniale  è   far uscire i detenuti? A quale criterio di minimo raziocinio risponde questa soluzione?  Non è, facilmente e banalmente, intuibile che le carceri torneranno inevitabilmente a riempirsi? Ed è giusto che a pagare “i costi”di questa liberalità siano i cittadini,  rapinati, picchiati, accoltellati da  “fuori usciti” allo sbando, (per i quali peraltro nessuno ha predisposto nulla sul territorio per sostenere la loro eventuale volontà al cambiamento), o li dobbiamo considerare “danni collaterali”accettabili?  E che dire delle Forze di Polizia chiamate a catturare, dopo indagini accurate, inseguimenti e appostamenti,  rischiando la vita, delinquenti che ventiquattro ore dopo sono di nuovo fuori, quasi che fosse un film di guardie e ladri (il tutto naturalmente pagato da noi!).   I giornali riportano decine di situazioni “ai limiti”  in cui sono state “indultizzate” persone che qualche mese prima si erano macchiate di azioni molto violente e ripugnanti nelle modalità e che adesso ritornano là dove si trovano le loro vittime…..  Mi chiedo se, a questo punto, il  ricorso ad una giustizia “fai da te” (e non mi riferisco a chi difende  delle “proprietà” , ma a chi si rifiuta di essere barbaramente picchiato e minacciato in casa sua),  possa definirsi  atto violento e barbaro o  se invece non rientri in una legittima difesa del cittadino, esasperato, che si sostituisce ad  uno Stato incomprensibile nelle sue scelte e  manifestatamente arreso ?