come le nuvole

Incomunicabilità....


Alla fine, non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma i silenzi dei nostri amici. (Martin Luther King)  Riflettevo, dopo qualche incidente di percorso, su come, il comunicare tra  blog tramite commenti scritti, non  sia poi così semplice.Ho infatti avuto modo di constatare quanto siano necessari, oserei dire indispensabili, per un corretto scambio tra esseri umani i concomitanti messaggi che inviamo al di là delle parole.Mi riferisco al nostro corpo, alla mimica facciale, all’aspetto e al modo di presentarci, al tono della voce, alle pause, ai sospiri, alle sopracciglia inarcate e ai gesti simbolici…insomma ritengo che scrivendo si perda l’80% del significato del messaggio. Ad esempio, quando qualcuno mi ha risposto utilizzando solo lettere maiuscole, lo ho immaginato che gridava mentre  il suo tono era di disapprovazione o per lo meno  incazzato ( ....e, poi, ho scoperto che non era vero!),  alcune frasi poi mi erano apparse eccessivamente brevi e secche e mi sono dunque immaginata chi le scriveva con un tono stizzito ed irritato di fastidio (....e non era vero!) , a volte poi la risposta è stat per me assolutamente interlocutoria e misteriosa e sono rimasta interdetta e pensierosa…..Posso peraltro immaginare quante volte io stessa, cercando di essere ironica, sono apparsa supponente o addirittura offensiva e chissà quante altre volte, a causa di quello che ritengo un mio difetto (che invano cerco da tempo di correggere)  cioè di  essere, spesso e volentieri, come  un “carroarmato”,  avrò invaso la sfera personale di gente che si sarà chiesta : ma chi è questa, ma chi la conosce, come si permette tanta confidenza.Ho spesso adottato, nello sforzo di rendere il concetto di quello che volevo comunicare, il linguaggio dei cartoons  che, con i loro suoni onomatopeici, riesce a illuminarci circa gli stati d’animo dei personaggi,  ma ritengo giochi comunque a sfavore la brevità dei messaggi e la mia voglia di scherzare e giocare più che fornire, a tutti i costi, “una opinione”.Scrivere lettere , attività che nel tempo ho amato, è diverso perchè conosci l’interlocutore, anzi, utilizzando la scrittura hai modo, contrariamente al linguaggio vis a vis di approfondire i tuoi stati d’animo, comunicandoli senza interruzioni , nella maniera più esaustiva possibile e "asetticamente" se così si può dire…..Mi è capitato, così, di affrontare “crisi comunicative” piuttosto calde, per cui appena si apriva bocca l’emotività prendeva il sopravvento, scrivendo quello che provavo e consentendo all’altro  di prendere le distanze dalla sua stessa emotività e facendolo “entrare” nella mia testa senza influenze "altre"….Chissà se sono stata chiara, comunque per adesso debbo andare…ho gente a cena…bye bye