come le nuvole

Quando colui....


Quando colui che legge non capisce colui che scrive e colui che scrive non sa cosa stia scrivendo, questo è un blogger…..   Il confronto con il mio ottimo “amico di tastiera”  Pensieri di vento ( Charlie Brown avrebbe detto “amico di penna”  ma era    
preistoria) ,        mi ha portato a nuove stimolanti  riflessioni sul tema blog e bloggisti  (chissà se poi si dice così e chi lo decide) . Sempre a proposito della difficoltà di leggere tra le righe, di immaginare l’interlocutore, di comprenderne i toni e l’umore,  Relear  tira in ballo i  “feromoni del blogger” e cioè la capacità di fiutare, di sentire “a pelle”  che la persona con cui vieni in contatto “ti piace” .                                                                                    
Continua temendo che ciò possa significare aridità dei rapporti reali ma,  giustamente, conclude che “anche questi sono rapporti reali” e  stanno  “trasformando il concetto stesso di contatto interpersonale”…   
 Essendo stata una avida lettrice di romanzi di fantascienza, ho così cominciato ad immaginare che potremmo essere considerati  pionieri di una nuova fase,  ancora  inesplorata e per questo su cui nessuno può ancora emettere giudizi di valore,  del rapportarsi col prossimo : una maniera “moderna” di venire in contatto, di diventare amici, sulle cui origini e motivazioni si potranno un domani scrivere trattati di sociologia ma che, semplicemente, potrebbe essere legata alla difficoltà del nostro tempo di incontrarsi,  vuoi a causa dei ritmi serrati della nostra vita, vuoi per il traffico convulso con annesse difficoltà di trovare parcheggio sotto casa di un amico, vuoi per l’estinzione del concetto di “visita ai parenti”  con annesse chiacchere, thè e pasticcini, ecc. ecc.…
  Mi chiedo se sia poi così preoccupante questo trovarsi affini senza essersi mai visti, questo scambiarsi opinioni, battute di spirito, persino sfottò e prese in giro senza la più pallida idea se in nostro interlocutore è vecchio, grasso, in canottiera e mutande  (per favore nooo!)                                           
                       o è bello, fisicamente prestante, ceruleo e profumato.   E’ come se divenisse protagonista dei rapporti umani quello che  Woody Allen definì il nostro secondo organo preferito e cioè “ il cervello”.                                                                           Ci piacciamo, continuiamo a leggerci e a scriverci perché  troviamo congeniale  lo stile del blog,   i suoi colori,  quello che il suo creatore ( uhao, bella parola, mi fa sentire…..bene!)  esprime a parole o ci fa  carpire  tra le righe (tutti prima o poi lasciamo trapelare qualcosa di intimo e trovo intrigante interpretare frasi sibilline immaginando storie alla Carolina Invernizzi )                                                   
o lo eliminiamo dai “preferiti” e lo mettiamo nella “lista nera” se  non è all’altezza delle nostre aspettative…ci tradisce, ci offende o semplicemente non è in sintonia con noi… Sono comunque tutte attività intellettuali in cui la nostra parte fisica gioca, per la prima ed unica volta, un ruolo secondario…. Se poi volessimo sviluppare quest’aspetto e indagare su quello che immaginiamo dei nostri blogger amici…….                                                  
(questa è naturalmente per l'immaginazione femminile) Da “Non ho niente da dire, ma lo devo dire ” – Edizioni “Shhhhhhh”colonna sonora....Elvis!