come le nuvole

Post N° 56


 Colonna sonora  oppure 
Sarà mica necessaria la patente nautica per navigare in internet ? Sottotitolo: “ Perché è scomparso il piacere della lentezza? Dove mai sono finiti i perdigiorno di un tempo? Dove sono quegli eroi sfaccendati delle canzoni popolari, quei vagabondi che vanno a zonzo da un mulino all’altro e dormono sotto le stelle?" (Milan Kundera)                                                                                         
                                              “L’acqua calda mi scivola addosso, sui capelli, sulla schiena,...un’unica liquida carezza. I pensieri inconsistenti...come la nuvola di vapore sospesa nella stanza, danzanti sulle note di una canzone, in volute ampie e tonde, colorate di porpora e indaco. Prima di rientrare a casa, mi sono fermata a comprare frutti rossi e vanità...e ora ne succhio la polpa zuccherina, ancora avvolta nell’accappatoio e accoccolata come una gatta sul divano. Un pomeriggio x me. “   
  
 
Navigando in internet mi sono imbattuta in questo post e, leggendolo, mi sono sorpresa a svolazzare con la mente in preda ad una suggestione oserei dire “ipnotica” causata da quello che ho diagnosticato come un repentino e anomalo processo di identificazione con la protagonista dello scritto… o almeno, il transfert è durato per un po’…                                      
 Quale meravigliosa suggestione…leggendo mi sembrava quasi di vederla la doccia calda, percepivo il vapore che si spandeva nell’aria, sentivo i profumi e gli incensi, guardavo le  luci soffuse, sentivo la musica di sottofondo, mi sdraiavo sul morbido divano accogliente…. Tutto contribuiva a rilassarmi…ma quello che ha dato il colpo di grazia alla mia fascinazione  stata la mitica frase (che tanto agogno di sentirmi dire … ) “un pomeriggio per me”….è                                                      
Cosa c’è di più straordinario per una donna (e forse anche per un uomo) di oggi, dai mille impegni,  risucchiato com’è da un mare di sollecitazioni, in perenne overdose di responsabilità e doveri improrogabili, se non poter disporre di  TEMPO ? Attimi lunghi, minuti come ore, ore dilatate a tua disposizione….                     
                              
C’è stato un periodo in cui il tempo era sovrabbondante, in cui “addirittura” mi annoiavo, che sembrava non passare mai…era la fase della mia adolescenza ….Poi tutto ha iniziato, lentamente ma inesorabilmente, ad accelerare e adesso passo la vita a leggere post it scritti da me stessa che mi impongono impegni, scadenze, cose da comprare, telefonate da fare, argomenti da trattare….(certo che a memoria stò messa bene…..),      
accumulo pile di cassette di film che non vedrò mai, compro libri che non riuscirò a leggere,  registro musica che potrò forse ascoltare solo facendo “altro”….                       
                     
 Mi chiedo se verrà di nuovo il tempo del nulla, delle giornate lente, delle ore strascinate…e non so se desiderarlo o temerlo questo tempo…perché, probabilmente, coinciderà con la mia vecchiaia, non quella cronologica ma quella vera, quando non avrò più stimoli ed interessi che mi tengano avvinghiata e prigioniera nei ritmi della vita…
      
    
 Per adesso, i mille ruoli richiestimi, fanno sì che, se le giornate si ostinano come pare abbiano intenzione di fare,  a rimanere di sole 24 ore, io viva perennemente alla “recherche du temps perdu”…                           
Appendice ed aggravante a quanto su accennato è il fatto che il “turbinio”        
 è accompagnato dalla “necessità” che le performance siano al massimo delle mie capacità,  per non restare indietro…. Essere quindi in forma, magra, giovane, truccata, disponibile, informata, impegnata, ospitale, all’altezza.… insomma “fatta di cocaina”…                                                    
                          Circa la domanda: restare indietro a chi ?  a che cosa? non ho risposte, l’unica associazione mentale che mi viene è col complemento di termine, ma non penso ci sia attinenza!  … mi stavo dunque crogiolando nella goduria più completa, leggendo e pensando al tempo e facendo l’elogio della lentezza, quando continuando…..“dalla scollatura lascio indovinare un’ammiccante merletto di pizzo, nero...enigmatico e allusivo, nero sull’opalescenza candida del mio incarnato…Tessuti leggeri, impalpabili, scivolosi… Trasparenze suggestive.....nel riflesso dello specchio le labbra imxcettibilmente dischiuse.Sì, sono bella, seducente, languida...e voglio fare l’amore…” ……..il resto del post mi ha bruscamente trasferita, dai morbidi ed  accoglienti cuscini di un divano in penombra, al set, illuminato a giorno, di un film soft core a cui, sinceramente, non ero interessata a partecipare…… troppo stancante !…                                               
 Ciao!