come le nuvole

Post N° 73


 
   La vita sarebbe infinitamente più felice se nascessimo a ottanta anni e ci avvicinassimo gradualmente ai diciotto. (Mark Twain) E anche il 2006  è trascorso…E’ stato, per me, un anno “buono” , nel senso che pur con le ineliminabili 
defaillance e alcune cadute di tono (dovute probabilmente al fatto che abbiamo,ahimè, mangiato la fatidica mela), è trascorso serenamente e ha portato più momenti gioiosi e piacevoli che brutti,non ultimo la fantastica scoperta del “mondo blogger” (a causa del quale vengo giornalmente meno ai miei doveri di moglie e madre)….Il trascorrere degli anni mi ha portato, per associazione di idee, al ricordo di una vecchia canzone  che diceva più o meno così….”Che bella età, la mezza età….tranquillità… serenità…” La cantava Marcello Marchesi, un uomo “antico”, in bianco e nero, a cui mi sento “assorellata” per l’ammirazione che nutro per la sua grande intelligenza ed il senso dell’ umorismo assolutamente originale e sovversivo.                              
Quando lui la cantava, la “mezza età” mi sembrava lontana come l’era Jurassica o gli anelli di Saturno. Adesso ci sono vicina e debbo dire che… il testo della canzone contiene una sacrosanta verità…. I casi della vita mi hanno portato a stare, negli ultimi tempi, a contatto con persone più giovani e ,paragonando la loro vita con la mia,….bèh, la mia è meglio! Questo non perché sia più fortunata o chè, ma semplicemente perché io, certe cose, lo ho già vissute e sono oramai alle mie spalle….Chi di noi vorrebbe tornare indietro nella propria vita? Chi rivivrebbe l’impotenza dell’infanzia, l’infelicità dell’adolescenza, le ansie della giovinezza, le difficoltà degli inizi di un’attività lavorativa?Così le osservo e le ascolto mentre raccontano episodi , problemi e stati d’animo che riconosco immediatamente ed in cui mi immedesimo per averli vissuti in tutti i loro aspetti e risvolti  … Ma vuoi mettere non avere più ( se non nel ricordo, dolce e tenero ma, vivaddio, ricordo!) pargoletti che non dormono, che vomitano alle tre del mattino per una banale influenza (con tutti gli annessi e connessi immaginabili come passare lo straccio e cambiare l’intera bardatura del letto con gli occhi semichiusi, praticamente in piena crisi di sonnambulismo).                                        
E come dimenticare quando trasbordavano nel lettone (praticamente sempre) e te li ritrovavi perennemente incuneati dietro la tua schiena a spintonarti, pian piano, fin sull’orlo del letto ? o  svegliarsi con un calcagno di tua figlia in faccia , visto che amava dormire distesa per lungo? E poi, magari,  sorbirsi l’ amica psicologa ( freudiana ortodossa) che perentoriamente ti sbatte sul muso che hai sbagliato tutto e che, dormire nel lettone, porta a sviluppare esagerati “sensi di colpa” nell’età adulta!…(e tu che, trascinandoteli nel lettone, volevi solo riprendere a dormire nel minor tempo possibile…). E le recite scolastiche? Dove le mettiamo quelle imperdibili , noiosissime, ( oh, madre snaturata!) recite di Natale?  Come dimenticare le lotte sotterranee e matricide (nel senso che si svolgono tra madri!) affinché non toccasse a tua figlia fare l’albero in fondo alla folta 
foresta e potesse aggiudicarsi il ruolo, più in vista, di nuvoletta del cielo ?E il saggio di fine anno? con i nonni da posizionare strategicamente per una visione panoramica,
 filmini e diapositive con cui minacciare gli amici di famiglia e ore, in piedi sotto il sole, ad ascoltare smielate musiche disneyane per il raro, ma prezioso, momento in cui tua figlia, passava sotto il tuo sguardo, sorridendoti orgogliosa? Come cancellare il ricordo, nitido, della crudeltà mentale di  invece di trascinarsi via quella maledizione divina  con l’autorevolezza di un adulto, attaccavano una conversazione serratissima, nell’ingresso di casa tua, circa lo stato di salute dell’intera loro famiglia mentre il pargolo dava inizio ad una rappresentazione teatrale facendo “camminare” sul pavimento gli animaletti della tua collezione   
 o si aggrappava alle tende per una versione aggiornata di  Tartan….e  la madre,  girandosi appena, sussurra un indolore “ no, tesoruccio, non si fà!”  per poi riprendere là dove aveva interrotto….. e tu, sorridendo,    e che, dopotutto, potevi sempre invocare la legittima difesa….
pensavi che Erode forse era stato giudicato un po’ troppo frettolosamenteSwarovskygenitori ( Montessoriani puri), che quando venivano a riprendersi i pargoli, dopo che te li eri sorbiti per l’intero pomeriggio, non appena il piccolo, scalciando sul pavimento, urlava   restare ancora quiiiiiiii “
 “uhaaa, voglio E le festicciole di compleanno cui si invitavano trenta (leggasi 30 ) bimbetti che, mentre tu versavi premurosa la coca cola nel loro bicchiere, si giravano all’improvviso e se ne andavano, lasciandoti a versare il tutto sul pavimento parquettato ?   
 Adesso dopo il lavoro posso dire, senza tema di smentita, che mi andrò a “buttare sul letto”, mentre loro, poverine,  col cavolo che se lo possono permettere….(no, non è cattiveria e che io….ho già dato ;-))) !) Insomma, giovinezza giovinezza che pur fuggi tuttavia…....ma, anche la mezza età, non è affatto malaccio !…