come le nuvole

Post N° 77


La mezza età è come la gioventù senza remore e la vecchiaia senza decadimento. (Doris Day)   Sottotitolo: “Chi ha senso dell’umorismo ha diritto al trenta per cento di sconto sulla sua età!” Questo post è l’ideale sequel del n. 73! (eh, diamine, mica solo ad Hollywood!)  Avete notato come sia aumentata la discrasia tra età cronologica ed età mentale e , se è per questo, anche fisica?   Tra l’età scritta sulla nostra carta d’identità e quella che ci sentiamo di avere e, soprattutto, “mostriamo” di possedere ? I nostri ragazzi “maturano” e diventano (finalmente) adulti a quasi trent’anni, godendo di una fase adolescenziale assolutamente inedita e decisamente sproporzionata.
 Ci si sposa, pertanto, dopo i trenta, quando si trova un lavoro e dopo, magari, aver conseguito alcuni master.  Nessuno si meraviglia più di primipare trentacinquenni né di single quarantenni alla ricerca dell’anima gemella. Chi attualmente ha cinquanta anni, di conseguenza, si sente e vive come né avesse trenta, e come un trentenne agisce, si veste, si muove, appare, pensa….                                                                                   
 A settanta si è decisamente adulti, ma si gioca a tennis,                                       
si fanno viaggi lunghi e meravigliosi, si gusta la vita dall’alto di un benessere fisico e mentale ancora presente.Giunti agli ottantacinque anni si entra, alfine, nella fase della vecchiaia.Le rughe vengono mostrate con l’orgoglio di una vita vissuta intensamente e si “depongono le armi”, gustandosi la serenità di potersi definire “vecchi” senza incorrere nella riprovazione generale… (corollario sgradito a tale piacevole fenomeno, che “estende”  ed “elasticizza” le fasi della nostra vita è, infatti, che “essere giovani” diventa un imperativo morale e un valore di per sé).                    
                        A novanta anni si è decisamente nonnetti, ma si hanno ancora alcuni anni (a volte un decennio) per mordere la vita con l’adesivo per dentiere di ultima generazione.                                               
Quanto sopra è naturalmente una generalizzazione e non tutti hanno la fortuna di godere di una buona salute, ma il fenomeno è innegabile e lo viviamo tutti sulla nostra pelle. A riprova, provate a guardare un qualunque reperto Rai degli anni sessanta per constatare come sembravano vecchi persino i ventenni, mentre i quarantenni  apparivano tale e quale  nostro nonno “andato a male”…. compassati,  senza alcuna attenzione per il proprio appeal, né alcuna velleità trasgressiva….in una parola, vecchi !   P.S.: Non vorrei essere fraintesa….io sono contraria ad un innalzamento dell’età pensionabile…