come le nuvole

Post N° 112


La miglior salsa del mondo è la fame. (Miguel de Cervantes)  Per il suo onomastico ho regalato alla mia mamma  un intero CD , pieno di tutte quelle canzoni che hanno allietato la sua vita…                                               
Per citarne alcune, le ho masterizzato “Grazie dei fior ”,  “ E’ primavera svegliatevi bambine ”, “ Domenica è sempre domenica ”,  “ Se potessi avere mille lire al mese "…..e via cantando! Debbo dire che il regalo è stato molto gradito e mentre ascoltava le canzoni, la mia mamma le ricollegava, in un flusso di memoria, ad episodi della sua vita, come la festa in cui era stata corteggiata o quel pomeriggio in cui, la sua cugina preferita, aveva conosciuto il futuro marito o quando, fidanzata con mio padre, lui era lontano e via riesumando….                                               
Prima della consegna di cotanto regalo, perfettamente consapevole della scarsità di competenze tecnologiche che mi contraddistingue, ho voluto e dovuto, verificare che la masterizzazione fosse andata a buon fine,  per cui, pazientemente (anche se velocemente), ho ascoltato tutte quelle vecchie canzoni in una full immersion  piuttosto interessante.                                   
Debbo  riconoscere che di molte, ho apprezzato lo swing , mentre le di altre  mi hanno colpito i testi, le parole, perché rimandano ad una visione del mondo, a sentimenti e modi di vivere che oramai non esistono più….un esempio per tutte, ecco qualche strofa di “Una casetta piccina” ovvero “Sposi” (canta Alberto Rabagliati) :di  Sposi, oggi s'avvera il sogno e siamo sposi.S'apre la nuova vita nostrae più gioiosi, radiosi, verranno i dìin una soffusa auroradi tenera e dolce pace.La nostra radio un' amica fedele saràe con il mondo lontano riunir ci potrà.La porta noi chiuderemoquando la sera verrà,presso alla radio staremo.Che felicità!Tutto ciò ha evocato, dentro di me, sensazioni che rimandano ad altri ritmi di vita,  maggiore ingenuità e  totale assenza di complessità …tutto bianco o nero…un periodo di certezze….Era un tempo in cui si contentavano di poco ed erano felici se raggiungevano piccoli traguardi di benessere economico….che tenerezza quel chiudere, la sera, la porta di casa, lasciando fuori le cose brutte… quel desiderio di poter stare vicino alla radio, novello focolare domestico, in un’atmosfera di serenità e pace….                                    
Uscivano dalla guerra, apprezzavano le piccole cose e avevano grandi sogni……E noi ?