come le nuvole

Post N° 119


Il signor Antonio"Se non si parla di una cosa, essa non è mai esistita" ( Oscar Wilde) Ogni luogo di lavoro ha i suoi personaggi più o meno (per la verità, la maggior parte delle volte meno) divertenti ed il mio non fa eccezione. E’ lì che ho conosciuto il signor Antonio. Ha iniziato a lavorare come operaio, addetto alle piccole riparazioni e, successivamente, per un trasferimento interno è finito nella portineria e, ahimè, anche al centralino del mio Ufficio. Lasciate che ve lo descriva: è praticamente un uomo delle caverne!                             
Questa collocazione tra il pliocene e il giurassico, si riscontra sia nel suo modo di essere e di presentarsi che di reagire, e la sua preistoricità mette in risalto le incongruenze della vita quotidiana e la maniera di rispondere ad esse. Piccolo e tarchiato, ha un difetto di pronunzia che rende, praticamente impossibile, seguirlo nei suoi ragionamenti più articolati, e qualche limite di comprensione delle realtà più complesse.E’ talmente difficile capirlo, che una collega ha seguito a lungo, un suo ragionamento pieno di suoni onomatopeici, tipo buum, beng e schiiiiff , credendo che raccontasse di giochi di fuoco ad una festa paesana, mentre il povero Antonio riferiva solo che il giorno prima era scoppiata la caffettiera e gli schizzi avevano raggiunto il soffitto…..                               
Per far comprendere il soggetto cominciamo col dire che, se allo sportello dell’ASL gli fanno discorsi burocratici e bizantini per toglierselo di torno, sottostimando il suo aspetto dimesso e popolano, è capace di sollevare la scrivania dietro cui è seduto l’arrogante, indifferente rappresentante del Moloch pubblico, e di ribaltarla, magari gridando parole nel suo incomprensibile idioma….che il metodo funzioni lo dimostra il fatto che, appena afferrano con chi hanno a che fare, gli intoppi magicamente si appianano e  gli ostacoli svaniscono… magari esce persino il capo ufficio a parlargli di persona….                                                
Il signor Antonio è totalmente privo del cosiddetto “senso del limite” ed inoltre, essendo vicino alla pensione, ha perso anche quel poco di freni inibitori che aveva, semmai li abbia posseduti o se ne sia mai servito. Anche nel suo lavoro di portiere si è subito qualificato come “fuori dagli schemi”…. Constatata la lentezza del personale a raccogliere i suoi inviti ad uscire dall’ufficio, che comportava un prolungamento del suo orario causato dalla necessità di accertarsi che tutto fosse chiuso e spento, ha cominciato a sottolineare la necessità di affrettarsi facendo la “sirena umana”….emettendo cioè un lacerante EeeeeeeEeeee  tipo “sirena di fine turno alla FIAT nell’800”….e non c’è stato verso, l’urlo lacerante, per lungo tempo, ha contrassegnato la fine del nostro orario di lavoro…                                                      
Al centralino poi, se il  numero dell’ interno cercato non rispondeva alla sua chiamata, si collocava all’inizio del nostro lungo corridoio e urlava con voce stentorea il cognome della persona ricercata: Siiignoooraaa Tiiiziiiaaaaaa e Siiignooooor Caaaaaiiiiioooooo,  perforando le nostre orecchie e facevano girare, stupefatto, il pubblico presente….                                        
Se poi, a cercare di te era tuo marito, al cognome urlato, veniva aggiunta l’informazione: C’è ‘u Principeeee  Azzurroooo!                                           
Ma ci pensate  alla fine che faceva l’immagine di  “serietà “ dell’Ufficio??? Al telefono erano tragedie….. bofonchiava che ti aveva cercato il Signor Bondì e tu ti arrovellavi su chi mai fosse costui…..poi, giorni dopo, ti richiamava e precisava che non era il signor Bondì che ti aveva cercato, ma il Signor Motta….(sempre merendine, sono!)                                                                
Sugli apprezzamenti circa l’abbigliamento della parte femminile dell’Ufficio era veramente unico….Ad una collega elegantemente vestita di bianco disse : Ma chi fici, cariu nt’a quacina ?( traduzione : Ma che le è successo, è caduta nella calce?) e ad un’altra che si era vestita sportivamente con delle scarpe da tennis osservò : Oggi, chi si vistiu, di rapinatore? (Oggi si è vestita da rapinatore?)       
   Da qualche mese è in pensione e, sebbene il mio udito e il decoro dell’Ufficio, abbiano motivo di gratitudine verso l’INPS, la consapevolezza di aver perso qualcosa di unico rimane…..